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Riapre a Rimini la Porta Galliana, l'antica porta verso il mare

Dopo anni di lavoro cominciati nel 2017, la porta adesso diventa cardine di una nuova area archeologica alla quale possono accedere tutti, con anche una connessione alla rete ciclopedonale

Riapre a Rimini la Porta Galliana, l'antica porta verso il mare
In foto, la Porta Galliana (il cantiere)
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redazione Modifica articolo

30 Aprile 2022 - 18.20


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Una riscoperta importante per la città di Rimini: infatti, la città della riviera romagnola rispolvera la Porta Galliana, l’antico passaggio che dal fiorente e ricco cuore cittadino conduceva al mare, già ai tempi di Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore dell’omonimo centro urbano.

Dopo essere stata per secoli quasi interamente sotterrata, è stata riqualificata ed aperta ieri, 29 aprile, al pubblico. Dopo un complesso intervento di messa in rilievo cominciato nel 2017, con le specifiche indagini archeologiche, il monumento adesso diventa cardine di una nuova area archeologica alla quale possono accedere tutti, con anche una connessione alla rete ciclopedonale.

Il sindaco di Rimini Jamil Sadegholyaad ha commentato: “Ci riappropriamo di una grande bellezza, aprendo alla città un luogo prima inaccessibile, un traguardo per la città e un altro tassello del processo di radicale rigenerazione urbana che fa leva su due pilastri: la riqualificazione sostenibile del patrimonio esistente e una diffusa rinaturalizzazione della città“.

In città, la Porta Galliana è l’unica porta del medioevo ancora integra e a tratti visibile, eccezion fatta per la Porta del Gattolo che si trova all’interno di Castel Sismondo. Costruita nel Duecento per collegare la città con la zona portuale lungo il fiume Marecchia, nel XV secolo fu restaurata dal signore di Rimini Malatesta e nel XVI secolo fu prima chiusa e poi sostituita con un torrione.

Grazie alla società “adArte“, che ha eseguito gli scavi, sono venuti a galla i resti del “ponte morto”, struttura difensiva di vitale importanza. Per gli archeologi però, la vera riscoperta “inaspettata” sono stati gli antemurali rinascimentali, tra molti segni e resti che si sono susseguiti. Questi hanno consentito la perfetta identificazione della porta come viene scolpita nel bassorilievo attribuito allo scultore Agostino Di Duccio.

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