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"Klimt: l'uomo, l'artista, il suo mondo" in mostra a Piacenza

Oltre 160 opere tra dipinti, sculture, grafica, manufatti d'arte decorativa e il ritorno di “Ritratto di signora"

"Klimt: l'uomo, l'artista, il suo mondo" in mostra a Piacenza
"Ritratto di Signora"
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11 Aprile 2022 - 15.57


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a cura di Margherita Malaspina

Nella Galleria d’arte moderna e nell’attiguo spazio Xnl Arte Contemporanea a Piacenza sarà esposta, dal 12 aprile al 24 luglio, la mostra che racconta uno dei periodi più entusiasmanti della storia dell’arte del primo ‘900, visto attraverso la vita e le opere di Gustav Klimt.

La mostra, curata da Gabriella Belli ed Elena Pontiggia, con il coordinamento scientifico di Lucia Pini, direttrice della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza e la collaborazione di Valerio Terraroli e Alessandra Tiddia, vuole festeggiare il ritorno dopo vent’anni del “Ritratto di Signora” di Klimt, un dipinto sparito nel 1997 dalla Galleria Ricci Oddi, probabilmente portato via dal tetto o dal portone principale, che venne poi ritrovato solo nel 2019 in un vano esterno del museo stesso.

L’anno prima del furto una studentessa di scuola superiore ebbe un’intuizione su questo dipinto, poi confermata da analisi scientifiche, che rivelarono come in effetti sotto la superficie della pittura Ritratto di signora si nascondesse un altro ritratto di Klimt, creduto perduto nel 1917: stiamo palando di Backfisch,“Ragazzetta”, opera esposta per la prima volta nel 1912 e pubblicata in una rivista austriaca nel 1918.

Massimo Ferrari, presidente della Galleria Ricci Oddi, ha seguito il ritorno della tela in città, e ci spiega come sia stato un rientro lento proprio perché i tempi sono stati dettati dalle indagini necessarie e soprattutto, all’inizio, dalla necessità di valutare l’autenticità del quadro. “Dopo il ritrovamento i tre periti incaricati hanno dichiarato ufficialmente la corrispondenza tra il quadro ritrovato e quello rubato. Anche dopo questa felice notizia il quadro è rimasto sotto sequestro per proseguire le indagini riferite al furto, tuttora in corso. La pandemia sopraggiunta ha fatto sì che solo a fine maggio il quadro tornasse nelle nostre disponibilità. Da quel momento abbiamo lavorato senza sosta per costruire le condizioni necessarie per il ritorno dell’opera in Galleria in sicurezza”.

Oltre al ritratto piacentino: 160 opere, tra dipinti, sculture, grafica, manufatti d’arte decorativa provenienti da 20 prestigiose raccolte, pubbliche e private, tra cui il Belvedere Museum di Vienna, la Klimt Foundation, Ca’ Pesaro-Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, il Lentos Museum di Linz, il Tiroler Landes Museum di Innsbruck, il Wien Museum e molte altre.

Il percorso viene anche arricchito da un’importante sezione dedicata agli artisti italiani che si ispirarono a Klimt, con opere straordinarie come il Sogno del melograno (1912-1913) di Felice Casorati, Carattere fiero e anima gentile (1912) di Adolfo Wildt e il ciclo Le mille e una notte (1914) di Vittorio Zecchin.
L’esposizione si chiude con la ricostruzione del monumentale Fregio di Beethoven, copia del 2019, riservando ai visitatori un’esperienza di grande suggestione.

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