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A New York inaugurata l'innovativa mostra su Klimt

Diretta dal direttore artistico Iannuzzi, la mostra ripercorre le varie fasi dell'artista austriaco in modo del tutto innovativo rispetto al tradizionale museo

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19 Settembre 2022 - 14.30


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A New York è stata inaugurata l’innovativa mostra Gustav Klimt: Gold in Motion, ospitata non in un tradizionale museo ma in uno spazio che riesce a condensare tecnologia, musica e arte. L’edificio prescelto è la ‘Hall de Lumiere’ (prima noto come Emigrant Industrial Saving Bank), di fronte al municipio della Grande Mela. È la prima proprietà USA di Culturespaces, azienda francese di Bruno Monnier che è specializzata nella creazione di mostre immersive. 150 opere del pittore austriaco proiettate in uno spazio di oltre 3mila mq, sfruttando pavimento ma anche soffitto e e pavimento.

“Non è più solo contemplazione come in un tradizione museo – ha spiegato all’ANSA Gianfranco Iannuzzi, direttore creativo di Hall des Lumiere e originario di Venezia – bensì diventa parte dell’allestimento artistico, la sua silhouette si muove ovunque nello spazio creando una propria visione”. Il direttore evidenza come l’esperienza immersiva non vuole essere il surrogato di un museo, ma complementare dove lo spettatore partecipa a livello sensoriale ed emotivo. 

“A differenza di un museo – continua – non si sta fermi di fronte, ma si è dentro, si ascolta (con accompagnamento musicale, ndr) e ci si muove intorno” ‘Gustav Klimt: Gold in Motion’ è stata creata da Gianfranco Iannuzzi, Renato Gatto e Massimiliano Siccardi. Il titolo prende spunto dal colore ore e dai motivi decorativi del quadro più famoso del pittore, ossia ‘Il bacio’. 

L’innovativa mostra si sviluppa su sei direttrici che traghettano lo spettatore in mezzo alla vita dell’artista e durante i periodi delle sue opere, dalla Vienna neoclassica passando per il periodo secessionista fino al suo punto di vista sulla donna. Una sequenza particolare è dedicata al giovane pittore Egon Schiele, di cui Klimt era mentore. 

Iannuzzi, creatore anche di ‘Van Gogh, Starry Night’, spera anche che questo tipo di installazioni possano contribuire alla conoscenza delle opere tradizionali. “È importante – sottolinea – che si apra l’arte e la cultura ad un pubblico più ampio”.

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