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Ritrovata la Maddalena perduta di Canova. Verrà battuta all'asta

Acquistata venti anni fa come statua da giardino per poco più di cinquemila sterline, andrà all'asta presso la casa d'arte Christie's di Londra

Ritrovata la Maddalena perduta di Canova. Verrà battuta all'asta
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18 Marzo 2022 - 17.44


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La storia è da sempre piena di eventi al limite dell’inverosimile. È questo il caso di una statua di Canova che, dopo aver perso la firma a seguito di svariati passaggi di proprietà, venti anni fa è stata venduta a una coppia di inglesi per sole 5.200 sterline. I due, ancora proprietari della scultura, l’avevano acquistata a un’asta di opere da giardino con l’intento di abbellire il parco della loro villa. La statua verrà nuovamente venduta il 7 luglio a Londra presso la casa d’arte Christie’s, questa volta però con una stima di partenza tra i 5 e gli 8 milioni di sterline. Prima di essere battuta all’asta sarà esposta nelle sedi di Christe’s il 19 e 20 marzo, per poi passare a New York dall’8 al 13 aprile, poi ancora a Hong Kong dal 27 maggio al primo giugno e infine nuovamente a Londra per altre tre settimane.

La scultura, rappresentante Maria Maddalena in stato di estasi, era divenuta una “bella addormentata” del mondo dell’arte proprio in ragione del fatto che, nell’ultimo secolo, si fossero perse le sue tracce. Commissionata in principio da Lord Liverpool, primo ministro inglese, fu in seguito venduta all’asta e acquistata da Lord Ward, per poi passare, battuta nuovamente all’asta, a Sir Herbert Smith, un produttore di tappeti. Da allora l’attribuzione a Canova venne persa, e in una successiva vendita nel 1938 venne descritta semplicemente come una “figura classica”. Da quel momento passò alla collezione di Violet van der Elst senza l’autografia dell’artista, per poi giungere nelle mani di un mercante d’arte nel 1959. Venne infine acquistata nel 2022, sempre senza attribuzione, dagli attuali proprietari.

La firma di Canova, proprio come una storia a lieto fine, è stata nuovamente attribuita alla Maddalena dopo ben 200 anni dal completamento dell’opera. Mario Guderzo, eminente studioso di Canova e direttore del Museo Gypsotheca ‘Antonio Canova’ e del Museo Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa, dichiara: “È un miracolo che l’eccezionale capolavoro di Antonio Canova, a lungo perduto, la ‘Maddalena reclinata’ sia stato ritrovato 200 anni dopo il suo completamento. Quest’opera è stata cercata dagli studiosi per decenni, quindi la scoperta è di fondamentale importanza per la storia del collezionismo e la storia dell’arte. Testimonia l’intenso processo creativo dell’opera dello scultore italiano che fu un testimone fondamentale del suo tempo: fedele a Papa Pio VII, ricercato da Napoleone, amato dal sovrano inglese Giorgio IV, stimato dal mondo del collezionismo europeo e di importanza critica per la restituzione delle opere d’arte sequestrate sotto Napoleone. La riscoperta della ‘Maddalena reclinata’ porta a conclusione una storia molto particolare degna di un romanzo, di un marmo di significativo valore storico e di grande bellezza estetica prodotto da Canova negli ultimi anni della sua attività artistica”.

Donald Johnston, direttore del dipartimento di scultura di Christie’s, commenta in merito: “La riscoperta del capolavoro perduto di Canova – la ‘Maddalena reclinata’ – è immensamente eccitante ed è un punto culminante della mia carriera di oltre 30 anni nel settore. Questa scultura rappresenta una commissione ampiamente documentata da una grande figura della storia britannica, il primo ministro Lord Liverpool, il cui acquisto della Maddalena è una testimonianza dell’amore che i collezionisti britannici avevano sempre dimostrato per il lavoro del grande scultore neoclassico Antonio Canova. È significativo che sia strettamente imparentata con il famoso Endimione a Chatsworth, un altro celebre deposito di opere dello scultore italiano, entrambi completati nell’estate del 1822. La Maddalena, apparsa all’asta da Christie’s nel 1852, in seguito scivolò nell’oblio e fu persa dagli studiosi prima di essere riscoperta di recente”.

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