Spiragli di pace nell'arte: l'Ermitage di San Pietroburgo fa marcia indietro e non ritira più le opere russe dai musei italiani | Culture
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Spiragli di pace nell'arte: l'Ermitage di San Pietroburgo fa marcia indietro e non ritira più le opere russe dai musei italiani

Michail Piotrovsky, direttore generale del museo Ermitage di San Pietroburgo, dona nuova speranza al mondo dell’arte in un periodo tanto complicato

Spiragli di pace nell'arte: l'Ermitage di San Pietroburgo fa marcia indietro e non ritira più le opere russe dai musei italiani
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15 Marzo 2022 - 14.49


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Il ministero della Cultura russo pochi giorni fa ha invitato tutti i musei russi che in passato hanno prestato opere all’estero la restituzione immediata di queste ultime, indicando come data massima di restituzione il 31 marzo. Sembra però aver cambiato idea affermando in un messaggio che “I ponti della cultura si fanno saltare in aria per ultimi”.

Maurizio Cecconi, segretario generale di Ermitage Italia, si sta occupando da diversi giorni dei prestiti effettuati dal Museo russo ad Enti e Istituzioni del nostro Paese con i curatori e i protagonisti della vita culturale dell’Ermitage, ed è proprio lui ad annunciare la sorprendente notizia “Oggi dopo diversi contatti ed interlocuzioni possiamo dire di aver ottenuto un primo e significativo risultato”.

Il museo di san Pietroburgo ha infatti concesso che le opere prestate a Milano per la mostra Tiziano e l’immagine della donna del Cinquecento veneziano a Palazzo Reale non vengano restituite subito, ma in base alla trattativa che avverrà ora tra le due istituzioni. Le opere dell’esposizione Grand Tour alle Gallerie d’Italia rimarranno fino alla conclusione del 27 marzo e lo stesso per la Giovane donna con cappello piumato di Pablo Picasso, in mostra a Roma nel Palazzo Rhinoceros della Fondazione Alda Fendi, che rimarrà fino al 5 giugno.

“Dispiace molto che le relazioni culturali tra i nostri Paesi siano crollate in un tale ‘buio’. Se ne può uscire solo se conserviamo l’atmosfera di buona volontà e benevolenza. Ripetiamo sempre che i ponti della cultura si fanno saltare in aria per ultimi. Ora è venuto il tempo di proteggerli. E cercheremo di mostrare come si fa” Piotrovsky conclude dicendo: “Spero che l’Italia possa contribuire a creare un nuovo meccanismo di interazione tra le istituzioni culturali vista una lunga tradizione nazionale di amore e rispetto alla cultura, all’arte e ai musei” […] “L’odierna situazione museale deve mostrare un modo di risolvere problemi seri in un mondo molto complicato per non diventare uno strumento di lotta politica. Abbiamo bisogno di nuovi approcci e accordi senza un ritorno alla retorica della Guerra Fredda”.

A cura di Azz.Arl.

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