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Italia Nostra al Tar: “Prestare l’Uomo Vitruviano di Leonardo viola la legge”

Italia Nostra al Tar Veneto contro Franceschini: disegno troppo fragile, darlo alla mostra del Louvre viola il Codice dei beni culturali

Italia Nostra al Tar: “Prestare l’Uomo Vitruviano di Leonardo viola la legge”
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7 Ottobre 2019 - 15.33


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Crescono le contestazioni al prestito al Louvre dell’Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci al Louvre. Italia Nostra è  ricorsa al Tar e si è tenuta una piccola manifestazione davanti all’Accademia di Venezia. Per ragioni di tutela e buona conservazione del disegno, emblema della concezione rinascimentale dell’uomo stesso come fulcro dell’universo: per l’associazione il disegno rientra tra le opere “inamovibili”, non per il ridicolo nazionalismo di cui era portabandiera la Lega quando era al governo. L’associazione guidata da MariaRita Signorini insieme a Lidia Fersuoch di Italia Nostra Venezia ricorda che tre perizie di esperti hanno decretato un “grave stato di salute del disegno”, che non può sostenere i rischi di una lunga esposizione alla luce, elemento dannoso per i disegni. E chiedono un decreto d’urgenza. La Camera del consiglio del tribunale, fanno sapere, è fissata per il 24 ottobre.

L’opera è uno dei pezzi più attesi alla mostra leonardiana più ricca, organizzata per i 500 anni dalla morte dell’artista ad Amboise in Francia nel 5019, e che il museo parigino inaugura proprio il 24 ottobre. Là dovrebbe essere esposta per due mesi grazie a un accordo tra il ministro dei beni culturali Dario Franceschini e l’omologo francese Franck Riester su un pacchetto di scambi Italia – Francia su Leonardo e Raffaello. Italia Nostra stamani 7 aprile ha presentato al Tar Veneto un ricorso affinché “venga immediatamente sospesa l’uscita dal territorio nazionale del disegno noto come Uomo Vitruviano, di Leonardo Da Vinci, conservato dalle Galleria dell’Accademia di Venezia”.

L’associazione “chiede che venga annullato il provvedimento del direttore delle Gallerie dell’Accademia, Giulio Manieri Elia, di autorizzazione al prestito all’estero dello Studio di proporzioni del corpo umano, detto Uomo Vitruviano”. Per Italia Nostra il prestito viola “l’art. 66, comma 2, lett. b” del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” laddove il testo stabilisce “che non possano uscire dal territorio della Repubblica i beni che costituiscono il fondo principale di una determinata ed organica sezione di un museo, pinacoteca, galleria, archivio o biblioteca o di una collezione artistica o bibliografica”.

Il ricorso è stato preceduto ieri, domenica, da un rapido flash mob nella piazzetta davanti all’Accademia di Venezia protestare. Hanno organizzato la protesta Italia Nostra e il Gruppo 25 aprile. “Il disegno appartiene alle Gallerie dell’Accademia, dov’è custodito dal 1822 e assicurato per la cifra di un miliardo”, ha dichiarato il portavoce del Gruppo 25 aprile Marco Gasparinetti all’Ansa adottando l’hashtag #MiNoVadoVia (io non me ne vado). “L’Uomo Vitruviano è un pezzo di inestimabile valore troppo fragile per essere spostato e ritenuto inamovibile dalla precedente direzione. Realizzato attorno al 1490 con del semplice inchiostro su carta, il disegno di Leonardo è molto sensibile alla luce e necessita ad ogni esposizione di rimanere al buio per lunghi periodi. Già dopo la recente mostra avrebbe dovuto ‘riposare’ per cinque anni”.

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