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Nessuno finanzia la chiesa, la “Visitazione” del Pontormo 'emigra' per trovare soldi

Il capolavoro in tour negli Usa per trovare finanziamenti per restaurare la pieve di Carmignano

Nessuno finanzia la chiesa, la “Visitazione” del Pontormo 'emigra' per trovare soldi
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redazione Modifica articolo

23 Agosto 2018 - 14.25


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Tra pochi giorni un emigrante di lusso e dalla lunga storia parte per gli Stati Uniti per curare l’edificio in cui alloggia. La “Visitazione” del Pontormo, capolavoro del 1528-29, dopo aver preso parte all’esposizione in corso fino a oggi 23 agosto nella Galleria Palatina a Palazzo Pitti a Firenze in compagnia dell’Alabardiere del Getty Museum e di un ritratto di giovane uomo da collezione privata londinese, a giorni parte per gli Stati Uniti. Per un tour espositivo. Perché deve racimolare soldi per restaurare la chiesa dove alloggia, la Pieve di Carmignano (Prato) e per costruire un museo apposito che, a detta della parrocchia, sarebbe più adatto a ospitare il dipinto su tavola.

Senza entrare nel discorso dei prestiti di capolavori che diventano globe-trotter loro malgrado quando i dipinti antichi hanno bisogno spesso di stare fermi e non prendere troppo aerei (hanno un’età anche loro), sul Fatto quotidiano di domenica 19 agosto il giornalista Marco Ferri ha sollevato un problema specifico e concreto: la magistrale opere il dipinto del pittore del primo Manierismo toscano (1494 –1557) appartiene alla chiesa dei Santi Michele e Francesco di Carmignano, in provincia di Prato ma ora si appresta a non tornare nella sua sede per la quarta volta in quattro anni: sarà alla Pierpont Morgan Library di New York dal 7 settembre al 6 gennaio 2019, successivamente andrà al Jean Paul Getty Museum di Los Angeles dal 5 febbraio al 28 aprile 2019 come atto di scambio dopo l’Alabardiere prestato alla mostra di Pitti “Incontri miracolosi. Pontormo dal disegno alla pittura” allestita dal 7 maggio scorso. Lo scopo del tour americano? Trovare soldi per riparare la chiesa, perché non si sono trovati finanziamenti né di mano pubblica né sponsor privati.

Nel 2014 la “Visitazione” fu ottimamente restaurata per fare da protagonista in una mostra eccellente, scientificamente ragionata, sul Pontormo e Rosso Fiorentino a Palazzo Strozzi a Firenze. Quel prestito era meditato e giustificato. Tornò nel palazzo rinascimentale nel 2017 e anche in questo caso in un programma coerente: era l’antologica del videoartista Bill Viola di cui un video rilegge in modo commovente proprio la “Visitazione”.
La sua presenza alla rassegna a Palazzo Pitti aveva motivazioni meno forti, tuttavia sono le ragioni del viaggio nordamericano a preoccupare: la parrocchia ritiene necessario arrivare a un milione di euro, anche tramite crowdfuding, per restaurare la pieve e per creare un “Museo della Visitazione” per il quadro. Al “Fatto” Fabrizio Buricchi ha detto di aver cercato, per la parrocchia, istituzioni pubbliche e private, fondazioni bancarie, enti vari, e non ha ottenuto niente. Se il quadro in cui Maria, che aspetta Gesù, visita la cugina Santa Elisabetta, la quale è incinta di Giovanni Battista, mentre in seconda fila si stagliano una donna più anziana e una più giovane, debba avere un museo a sé o restare nella sede storica in chiesa può essere discusso e non va dato per scontato. Qualunque sia il responso, nel frattempo va registrato che nessuno (nemmeno la Chiesa evidentemente) ha dato o trovato denari per riparare la chiesa trecentesca. E nessuno a quanto pare è ricorso all’Art Bonus del Ministero dei beni e attività culturali, cioè quel meccanismo che permette di detrarre dalle spese fiscali le spese date in cultura, restauri compresi.

 

 

 

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