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La Biennale Donna riscopre Ketty La Rocca, l'artista che anticipò Shirin Neshat

A Ferrara una retrospettiva sull'artista che partecipò alla Poesia Visiva

La Biennale Donna riscopre Ketty La Rocca, l'artista che anticipò Shirin Neshat
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29 Aprile 2018 - 21.53


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Diffonde un’arte che abbraccia le battaglie e il pensiero delle donne, e ospita opere di artiste che stanno o erano perfettamente alla pari del più celebrato lavoro dei colleghi maschi, la Biennale Donna di Ferrara. Fino al 3 giugno nel Padiglione d’Arte Contemporanea in Corso Porta Mare 5 a Ferrara la rassegna è dedicata quest’anno a Ketty La Rocca (La Spezia, 1938 – Firenze, 1976), artista di poesia visiva e altro, morta troppo presto, che ha lavorato sul corpo, sull’immagine, sulla parola e per certi aspetti può anticipare la geniale artista e regista iraniana, che vive a New York, Shirin Neshat.

 

L’esposizione “Ketty La Rocca 80. Gesture, speech and word”, a cura di Francesca Gallo e Raffaella Perna è stata realizzata con l’Archivio Ketty La Rocca di Michelangelo Vasta e raccoglie opere basate sul rapporto tra linguaggio verbale e corpo, dai collage “verbo visivi” ai cartelli, dai videotape alle sculture sagomate. La mostra comprende alcune opere e documenti mai esposti prima in Italia, come la documentazione dell’azione “Verbigerazione” della X Quadriennale d’Arte di Roma, del 1973, ritrovata da poco nell’archivio dell’ente romano, e l’audio originale della performance “Le mie parole, e tu?” del 1975. Arte femminista? La definizione potrebbe essere limitante: è arte.

Ketty La Rocca negli anni Settanta entrò in contatto con il movimento della Poesia visiva e partecipò al Gruppo 70.
www.biennaledonna.it
udi@udiferrara.it

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