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Migranti, Pussy Riot e Medio Oriente sullo “Schermo dell’arte”

Film sul fotografo Koudelka in Israele e Palestina, su Kiarostami, sul comunismo, la presenza di Shirin Neshat nella rassegna fiorentina

Migranti, Pussy Riot e Medio Oriente sullo “Schermo dell’arte”
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15 Novembre 2017 - 14.55


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Migranti, dittatori dei regimi comunisti, un fotografo eccezionale quale è Josif Koudelka che esplora Israele e il conflitto tra israeliani e palestinesi, le Pussy Riot, la video artista e fotografa e regista iraniana di casa negli Usa Shirin Neshat sono alcuni dei piatti forti dello “Lo schermo dell’arte” 2017, di Firenze rassegna ideata da Silvia Lucchesi che esplora il mondo degli artisti e il mondo senza confini.
Le proiezioni e gli incontri con gli autori si svolgono da mercoledì 15 a domenica 19 al Cinema La Compagnia (dove proiettano quasi tutti i film), l’Altana di Palazzo Strozzi, Cango Cantieri Goldonetta in Oltrarno, la Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi, le Murate. Segnaliamo qualche appuntamento tra i più stimolanti, tutti al cinema La Compagnia in via Cavour. Per il calendario completo clicca qui

 

Mercoledì 15 alle 21 passa 24 Frames di Abbas Kiarostami (Francia – Iran), in prima italiana in sala Ahmad, figlio del regista morto il 4 luglio 2016 a Parigi a 76 anni. È un dialogo tra il lavoro di filmmaker e quello di fotografo.
Giovedì 16 alle 18 in Koudelka Shooting Holy Land il regista Gilad Baram (Repubblica Ceca, Israele, Germania) segue il fotografo ceco della Magnum nel suo viaggio attraverso la terra santa scossa dal conflitto e dalle tensioni religiose e razziali. Alle 21 Interregnum dove Adrian Paci (Italia, alla presenza dell’autore che è di origine albanese) ha assemblato immagini recuperate da archivi e televisioni nazionali di paesi dell’ex Unione Sovietica e della Cina sui funerali di dittatori. La morte di un leader libera il dolore dei singoli che, dice l’artista, “non era contemplato nella società comunista”.

Venerdì 17 alle 19.10 Act & Punishment di Evgenij Mitta (Russia, 2015) racconta delle Pussy Riot, del processo del 2012 che le vide condannare a due anni di prigione per “vandalismo motivato da odio religioso”, delle proteste in difesa delle loro azioni spettacolari e politiche.

Sabato 18 alle 21.15 Shirin Neshat introduce a Looking for Oum Kulthum (Germania, Austria, Italia, Libano, Qatar, 2017), film passato nella sezione Orizzonti alla Mostra del cinema di Venezia 2017, su Mitra, regista iraniana in esilio, che vuole fare un film sulla leggendaria cantante e diva egiziana Oum Kulthum (1900-1975) e le difficoltà nella lavorazione del film si intrecciano con quelle che Oum visse come donna in una società dominata dagli uomini.

Domenica 19 alle 19.25 con Whipping Zombie Yuri Ancarani (Italia) filma un rituale haitiano dove uomini in trance uomini zombie si frustano a vicenda e lottano simboleggiando morte e rinascita in un ciclo infinito.

 

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