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Nel 2020 sarà Parma la nuova capitale italiana per la cultura

Lo ha deciso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in una cerimonia pubblica. Parma l'ha spuntata su atre 10 candidate, tra cui Agrigento, Piacenza e Reggio Emilia.

Nel 2020 sarà Parma la nuova capitale italiana per la cultura
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16 Febbraio 2018 - 10.50


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di Roberto Arduini

 

È Parma la Capitale italiana della cultura. Così dopo Mantova nel 2016, Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018, Matera nel 2019 (capitale europea), il 2020 sarà il capoluogo emiliano a rappresentare la cultura italiana. Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo lo ha annunciato nell’ambito di una cerimonia pubblica alla presenza del Ministro Dario Franceschini. «È stata premiata l’alleanza tra pubblico e privato nel progetto», è scritto nella motivazione letta dal ministro.

 

«Sono più emozionato oggi delle elezioni», ha detto il sindaco Federico Pizzarotti poco dopo la proclamazione a Roma. «Questo premio ci dà una grande opportunità. Aver creato un’idea di città ha fatto mettere tante persone attorno a un tavolo a progettare». La petite capitale, città ducale di Maria Luigia d’Asburgo, la città del Correggio e Parmigianino, di Bodoni e Toscanini, di Giuseppe Verdi, dei Bertolucci, rappresenterà così fra due anni la cultura italiana.

 

Parma vince all’unanimità: l’ha spuntata su un gruppo ristretto che comprendeva Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso. Ma il percorso era stato lungo e alla short list si era giunti dopo aver superato le altre 21 candidate al bando dello scorso maggio e la presentazione di un proprio progetto nel corso delle audizioni della Commissione presieduta da Stefano Baia Curioni. La città emiliana potrà ora rappresentare per un anno la nuova offerta culturale e turistica nazionale, attuando il proprio progetto grazie al contributo statale di 1 milione di euro.

 

L’iniziativa, istituita con la Legge Art Bonus per il periodo 2015 – 2018 per valorizzare la progettualità delle candidate italiane a Capitale Europea della Cultura 2019 e divenuta stabile con la Legge di Bilancio 2018, è volta a sostenere e incoraggiare cartelloni di eventi e attività capaci di far recepire in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo.

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