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L'avventura dell'Attico, che espose cavalli vivi come un'opera d'arte

Alla Galleria d'arte moderna e contemporanea una panoramica sulla galleria di Roma che allargò i confini artistici e fece scalpore

L'avventura dell'Attico, che espose cavalli vivi come un'opera d'arte
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22 Gennaio 2018 - 17.39


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Nel 1969 Jannis Kounellis, l’artista di origine greca, vissuto in Italia e morto l’anno scorso, sistemò nella galleria romana in via Beccaria L’Attico 12 cavalli vivi. Cavalli vivi come opera d’arte? I quadrupedi stavano comodi, come in una stalla. Fece scandalo. L’installazione ha marcato la storia dell’arte contemporanea e dei limiti che l’artista, e il gallerista, Fabio Sargentini, volevano oltrepassare. È lo stesso Sargentini ad aver presentato la retrospettiva “Scorribanda”  allestita nel salone centrale della Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma dal 23 gennaio fino al 4 marzo.

“Volevo un titolo che rispecchiasse lo spirito d’avventura che mi ha animato. E in Scorribanda c’è un che di piratesco, di corsaro, che mi piace”, ha commentato Sargentini davanti ai cronisti nella mostra che festeggia i 60 anni (in realtà 61) dell’Attico, luogo di confronto, inventiva e audacia di statura internazionale. Il museo espone opere di 39 artisti tra cui giustamente Kounellis, e poi Pino Pascali, Michelangelo Pistoletto (con un suo “specchio”), Paola Gandolfi, Luigi Ontani, Paolo Del Giudici, Luca Patella, Hidetoshi Nagasawa.
L’Attico ha donato il suo prezioso archivio al museo. Fondò la galleria nel 1957 il padre, Bruno Sargentini, nella prima sede in piazza di Spagna ed espose tra gli altri Fontana, Capogrossi, Brauner, Leoncillo, Magritte, Matta. Dal 1983 la galleria è in via del Paradiso.

 

 

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