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Il Lorenzetti o il '500, Picasso o Caravaggio: le star dell'arte per le feste

Tour ragionato dal nord al sud con qualche tappa fuori dalle grandi mete. Con tutti i link

Il Lorenzetti o il '500, Picasso o Caravaggio: le star dell'arte per le feste
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24 Dicembre 2017 - 21.24


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Vi concedete una vacanza italiana? Restate nella vostra città? È un buon momento per andare per musei e/o per mostre. Nel primo caso avrete già o vi procurerete guide turistiche o ricerche web. Per le esposizioni, Globalist vi propone una scelta ragionata di appuntamenti gustosi, insoliti, sorprendenti, affascinanti.

A Torino fino al 14 gennaio “Come una falena alla fiamma” è un’escursione sorprendente su varie forme dell’arte contemporanea, talvolta a confronto con l’antico come una scultura dall’Antico Egitto in prestito dal Museo Egizio, con un valore in più: la sede principale della mostra sono le ristrutturate Officine Grandi Riparazioni alle Officine Nord, uno spazio industriale adattato in modo magnifico alla cultura. L’altra sede della mostra è la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, che ha prestato molte opere.
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In un’annata dove l’autore di Guernica in Italia è stato esposto in più sedi e occasioni, Palazzo Ducale di Genova ha, tra le altre iniziative, “Picasso. Capolavori del Museo Picasso, Parigi”, con le opere suddivise per sezioni tematiche. Fino al 6 maggio.
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L’ultimo Caravaggio. Eredi e nuovi maestri. Napoli, Genova e Milano a confronto | 1610-1640” alle Gallerie d’Italia in Piazza Scala, nella sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano, fino all’ 8 aprile: parte dal Martirio di sant’Orsola (1610) dell’artista osannato nel nostro tempo per indagare le vicende artistiche a Napoli, Genova e Milano dopo la scomparsa di Michelangelo Merisi, tra la rivoluzione devota al naturale di Caravaggio e la nuova età colorata e festosa del Barocco.
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Porto Marghera 100”, nell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale a Venezia fino al 28 gennaio 2018 racconta la nascita e lo sviluppo del polo produttivo e dell’industria che si staglia sulla terraferma. Tra storia su acqua, carbone, ferro, chimica, plastica, tessile, vetro, sui lavoratori che nel 1965 erano più di trentamila lavoratori, il percorso si intreccia alle opere di artisti di vaglia: Jannis Kounellis, Pino Pascali, Gilberto Zorio, Tony Cragg, Mario Merz, Daniel Spoerri e poi ancora Emilio Vedova, e altri più giovani e già affermati.
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Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese”, fino al 7 Gennaio al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, raccoglie un artista d’inizio ‘600 poco esplorato dall’industria delle mostre: “Il suo nome è stato accostato a Caravaggio e Zurbarán. Pochi sono stati capaci di dipingere nudi maschili più potenti e seducenti”.
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Revolutija da Chagall a Malevich da Rapin a Kandinsky” al Mambo di Bologna fino al 13 maggio esplora le tante voci artistiche manifestatesi prima, dopo, intorno alla Rivoluzione anche su filoni poi stroncati in nome del Realismo socialista.
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Il quattrocentesco Palazzo Strozzi fino al 21 gennaio ospita “Il Cinquecento a Firenze. Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna”: oltre settanta opere tra cui un Michelangelo, Giorgio Vasari, Andrea del Sarto. Strepitosa e probabilmente irripetibile la seconda sala con le deposizioni Rosso Fiorentino da Volterra, Pontormo (restaurata), del Bronzino dalla Francia. La rassegna conclude una trilogia di mostre iniziata con Bronzino nel 2010 e Pontormo e Rosso Fiorentino nel 2014, tutte a cura di Antonio Natali e Carlo Falciani.
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Ambrogio Lorenzetti al di là del pittore civile che raffigurò gli effetti del Buon Governo per la città e il contado negli affreschi al Palazzo Pubblico di Siena. Al Santa Maria della Scala una mostra unica con prestiti notevolissimi ricorda l’ampio spettro formale e di contenuti del pittore senese del ‘300. Fino al 21 gennaio
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“Capriccio e Natura: Arte nelle Marche del secondo Cinquecento” nel Musei civici di Palazzo Buonaccorsi a Macerata raccoglie opere provenienti da luoghi inagibili per il terremoto del 2016 e i dipinti della chiesa maceratese di Santa Maria delle Vergini per una rilettura critica dei cambiamenti riflessi nell’arte e architettura marchigiane fra Cinque e Seicento. Fino al 13 maggio.
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Alle Scuderie del Quirinale di Roma Picasso tra Cubismo e Classicismo 1915-1925 si focalizza su un decennio di forti cambiamenti dell’artista incluso il suo passaggio in Italia nel 1917. Fino al 21 gennaio. Con dipinti e anche disegni, foto e documenti storici
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Il museo di Capodimonte a Napoli imbastisce dieci mini-esposizioni affidate a dieci persone di primo piano in campi disparati come, per dire, Riccardo Muti o Vittorio Sgarbi o Marc Fumaroli ai quali ha dato letteralmente “Carta Bianca”. Un modo per vedere in una nuova ottica i quadri e il museo stesso. Fino al 17 giugno. Nella città partenopea
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Il sito archeologico di Pompei fino al 31 maggio 2018 presenta “Arredi, affreschi e gioielli dall’Insula Occidentalis. Tesori sotto i lapilli” all’Antiquarium. In più, se volete un confronto con l’arte contemporanea, trovate un confronto stimolante nel Museo Madre nel centro di Napoli nella mostra Pompei@Madre. Materia Archeologica: Le Collezioni fino al 24 settembre.
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Catania a Palazzo Platamone propone “Soft Wall” di Pablo Echaurren: un artista in stretto rapporto con il graffitismo, attento alle immagini urbane, alla storia (in questo caso tra gli anni ‘80 e ‘90) e al tempo stesso con un linguaggio ricco di un’inventiva personale. Fino al 14 gennaio.
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