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Iniziati i lavori all'aperto del Sarcofago degli Sposi

Non solo restauro, ma proprio un'opera di manutenzione e conservazione del sepolcro

Iniziati i lavori all'aperto del Sarcofago degli Sposi
Fonte: https://www.museoetru.it/opere/sarcofago-degli-sposi
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redazione Modifica articolo

17 Maggio 2025 - 20.05


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Sono stati presentati ufficialmente i lavori di restauro del Sarcofago degli Sposi al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, per uno dei lavori più incredibili per la storia che si porta dietro.

Nel 1881 il sepolcro che venne ritrovato a Cerveteri, nella località detta “della Banditaccia”, facente parte della tenuta del principe Francesco Ruspoli.

Al tempo era considerato soltanto un ammasso di terracotta, ma con un lavoro minuzioso di ricomposizione dei frammenti venne ridata vita all’opera simbolo del Museo.

Ma da Cerveteri come arrivò a Villa Giulia? Il sarcofago risalente a ben 2500 anni fa, venne acquistato dal fondatore del museo, Felice Bernabei, per 4mila lire.

Nei decenni passati sono stati effettuati diversi di lavori di restauro, con l’inserimento di lastre metalliche e l’integrazione successiva dei vuoti.

Quello attuale sarà un lavoro che riguarderà le gambe dei due sposi, compresi gli abiti, i piedi di lui e le scarpe a punta di lei. Oltre a ciò, verrà realizzato un piano conservativo, di manutenzione dell’opera e di valorizzazione, grazie alla convenzione instaurata tra il Museo e l’Istituto Centrale per il Restauro.

Inoltre, il martedì e giovedì dalle 10 alle 13, i lavori saranno aperti al pubblico, con la possibilità di poter interloquire con gli addetti ed esperti al lavoro.

Luana Toniolo, direttrice del Museo, ha così spiegato: “Così, a 150 anni dal ritrovamento, è cambiato l’aspetto cromatico: si torna a percepire il colore originale della terracotta. E quando sarà completato il restauro la percezione complessiva dell’opera sarà diversa”. L’obiettivo infatti è quello di completare i lavori il prima possibile, al fine di evitare troppe differenze evidenti nella colorazione, già nettamente più scura in origine.

In conclusione Toniolo ha aggiunto: “Tra gli strumenti utilizzati nel corso della progettazione ci sono scanner e stampa 3d, mentre sarà realizzato un supporto in fibra di carbonio nuovo, innovativo, rispettoso della terracotta e basato sulla superficie interna. Le lastre metalliche, infatti, appesantivano molto la struttura”.

Il direttore dell’Istituto Centrale per il Restauro, Luigi Oliva, ha specificato che, in fase di programmazione, è stato effettuato uno studio dei materiali utilizzati nei precedenti restauri, trovando riscontri sulla colla di pesce: “Abbiamo identificato come sostanza compatibile con le sostanze la colla di storione, che curiosamente è sua volta da un pesce”.

Massimo Osanna, direttore generale Musei, ha commentato: “Questo è un Art Bonus, quindi una bella iniziativa che nasce con una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato, avendo come mecenate la Banca Popolare del Cassinate. La notizia dell’apertura al pubblico dei lavori è positiva perché l’accessibilità al patrimonio non è solo abbattere le barriere architettoniche ma anche far accedere il pubblico al backstage del nostro operare quotidiano”.

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