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Oxistress, la realtà virtuale ci guida nelle cellule del corpo

Un gioco immersivo nella realtà virtuale per insegnare qual è l’impatto dell’alimentazione sulla nostra salute. Innovazioni della qualità dell'insegnamento nelle discipline biologiche, mediche e farmacogiche e biotecnologiche.

Oxistress, la realtà virtuale ci guida nelle cellule del corpo
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5 Maggio 2022 - 13.26


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di Sara Ermini

Negli ultimi anni le istituzioni accademiche si sono trovate ad affrontare nuove sfide per supportare e innovare la qualità dell’insegnamento.In questo, la realtà virtuale è stata uno degli ambiti di sperimentazione in quanto è uno strumento innovativo che, grazie alla sua natura multisensoriale e immersiva, può favorire un apprendimento attivo da parte degli studenti. Molti processi cardine nell’insegnamento dei corsi di laurea in Biologia, Scienze della Salute, Medicina, Farmacia e Biotecnologie sono difficili da visualizzare e le simulazioni immersive potrebbero supportare gli studenti nell’ apprendimento.

L’Università di Siena sta esplorando le potenzialità di questo nuovo strumento  con una serie di progetti sperimentali. Tra questi Oxistress, un gioco in realtà virtuale per comprendere l’impatto dell’alimentazione sulla qualità seminale. La simulazione è stata sviluppata grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e Cognitive e il Dipartimento di Medicina Molecolare e dello Sviluppo dell’Università di Siena.

Uno dei temi affrontati nel gioco è quello della fertilità maschile. Ce lo spega bene la professoressa  Giulia Collodel: “Negli uomini l’infertilità è legata alla scarsa qualità seminale, spesso dovuta alla presenza di stati infiammatori e all’aumento dei radicali liberi (ROS) che danneggiano le membrane spermatiche. La capacità di modulare il processo infiammatorio e la formazione di ROS con trattamenti dietetici e non farmacologici potrebbe essere un obiettivo auspicabile per migliorare l’efficienza riproduttiva maschile.”

Ma come si realizza questo gioco-esperimento? Indossato un visore Oculus Quest 2 (il caschetto per la realtà virtuale di Meta) i ragazzi si ritrovano all’interno di un laboratorio dove sono accolti da un capitano virtuale, un avatar donna, che dà loro il benvenuto nell’avventura spaziale il cui obiettivo è migliorare la qualità seminale di un equipaggio di astronauti che dovranno colonizzare un nuovo pianeta.

I ragazzi saltano a bordo di un’astronave e iniziano il gioco interattivo durante il quale sono chiamati a scelte alimentari che avranno ricadute nella qualità dei loro spermatozoi. L’astronave miniaturizzata è localizzata all’interno di un tubulo seminifero e i giocatori possono osservare da vicino le cellule germinali maschili.

Nella prima fase dell’avventura i giocatori guidano l’astronave alla ricerca dei ROS responsabili di uno stato di stress ossidativo e la cui presenza può portare all’alterazione della membrana cellulare. I ROS dovranno essere disattivati grazie alla presenza di molecole ottenute con una dieta ricca di antiossidanti.

Nella seconda fase del gioco, un’alimentazione corretta garantirà la presenza di omega 3 che serviranno a riparare il danno causato dai ROS nella membrana degli spermatozoi e permetteranno un miglioramento dei parametri spermatici, quali morfologia, vitalità e motilità.

La componente ludica della simulazione è intervallata da una parte educativa costituita da pannelli di approfondimento sulle diverse tematiche affrontate, spermatogenesi, stress ossidativo, alimentazione, antiossidanti, omega3. Sfruttando un approccio basato sulla gamification e sulla possibilità di visualizzare concetti difficilmente comprensibili su altri media, la realtà virtuale rende possibile una più immediata comprensione e una maggior facilità di ricordo.

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