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A Sky Arte si ascolta "Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera"

Stasera mercoledì 9 alle 21,15 su Sky Arte, Stefano Senardi e altri ospiti raccontano come sono nate "Ancora tu", e altre tracce indimenticabili dell'album della coppia Mogol-Battisti

A Sky Arte si ascolta "Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera"
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9 Dicembre 2020 - 18.00


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A cura di M. Cec.  

E’ la volta di Lucio Battisti, oggi mercoledì 9 alle 21,15 su canale 120 e 400 di Sky, a continuare la serie della produzione di Sky Arte 33 Giri – Italian Masters, realizzata da Except. Dopo gli approfondimenti su Ligabue, CSI, Alice e Edoardo Bennato, stasera è la volta del Lucio nazionale con un esclusivo e suggestivo ascolto di Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera.
Il curatore del programma Stefano Senardi sarà insieme al d.j. Claudio Coccoluto e allo scritto Renzo Stefanel per raccontare i collegamenti al contesto storico musicale e alle sonorità influenzate dal funk pop. Maurizio Biancani è al mixer con Gianni Prudente, il tecnico del suono che registrò questo disco, e insieme ascoltano, sviscerano e  propongono il multitraccia dell’album concentrandosi su Ancora tu, Il veliero, Respirando e Compagnia. Non mancheranno nemmeno musicisti che parteciparono alle registrazioni dell’album al mitico Mulino di Carimate e, infatti, avremo accenni degli arrangiamenti ‘in solo’ da parte di Claudio Maioli al piano e di Walter Calloni alla batteria. Ospite della puntata Brunori Sas che da fan di Battisti, ci offrirà una versione acustica esclusiva di Ancora tu.
Questo disco mdel 1976 è, come gli capita spesso a Battisti, in anticipo coi tempi e alcuni pezzi sono anticipatori della disco music che solo l’anno successivo, 1976, esploderà in Italia. Lo farà esattamente con la colonna sonora del film La Febbre del Sabato Sera, grazie a gruppi come Kool & the Gang, Tavares, Bee Gees, e con la super hit, sempre del 1977, I remember yesterday della premiata ditta Giorgio Moroder-Donna Summer.  Battisti anticipa il predominio degli intrecci di batteria e basso che caratterizzeranno lo stile disco di quegli anni con ritmi sincopati, essendo tornato da poco dagli Usa ha con sé un bagaglio di esperienze sonore da sperimentare.
La volontà di fare focus sugli arrangiamenti degli strumenti portanti del ritmo mischiandole con le nuove influenze che lo divertono e lo entusiasmano sta già lì evidenziata, prima dell’ascolto dei pezzi, nel titolo dell’album: Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera.
Siamo appunto nel 1976, e la coppia Giulio Rapetti, in arte Mogol – Battisti è ancora perfettamente funzionale alle intuizioni musicali sperimentali del cantautore e, anche per questo, il disco avrà grande successo restando al vertice delle classifiche italiane per quattro mesi.

Lucio Battisti in una delle rare interviste, proprio del 1976, racconta Mogol

L’album si apre con Ancora tu, dove basso e batteria si intrecciano con la chitarra ritmica di Ivan Graziani e con il sintetizzatore costruendo un piano d’appoggio quasi naturale al testo. L’ultima traccia è Il veliero, reale momento di disco music, cassa in quattro, chitarra elettrica funkeggiante e basso martellante; insomma il sound che in quel periodo spopolava nelle discoteche statunitensi.

 
 
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