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Piazza Fontana e tutte le stragi ricordate con la raccolta 17 fili rossi + 1

Diretta e coordinata da Renato Franchi partecipano artisti come Alessio Lega, Filippo Andreani, Yo Yo Mundi, Casa del Vento, Moni Ovadia e Gang

Piazza Fontana e tutte le stragi ricordate con la raccolta 17 fili rossi + 1
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7 Gennaio 2025 - 12.45 Globalist.it


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di Giordano Casiraghi 

Un disco per tenere vivo il ricordo su una della massime stragi avvenute in Italia. Dopo non sarà più lo stesso, era il 12 dicembre 1969. Come anche quando, il 9 maggio del 1978 venne assassinato Aldo Moro dalle Brigate Rosse, che secondo alcune ricostruzioni della trasmissione Report altro non erano che burattini guidati da manovre politiche tra servizi segreti americani e italiani.

Misteri che ancora meritano risposte certe. Intanto c’è chi non abbassa la guardia e tiene vivo il ricordo di questi misfatti con concerti e adesso anche un album collettivo dove concorrono numerosi artisti, tutti coinvolti da Renato Franchi che ha curato la direzione artistica e pubblicazione dell’album “17 fili rossi + 1” con una serie straordinaria di artisti. Nell’ordine, lo stesso Renato Franchi con 17 fili rossi, quindi 

Quasi soltanto mia di Filippo Andreani, Piazza Fontana di Come le Foglie, Fontana del dolor con Emily Collettivo Musicale, Il rumore del silenzio di Renato Sarti, La fontana degli Yo Yo Mundi, Oggi no di Andreacarlo, A Milano vado poco di Paolo Raimondi, Un ferroviere  di Daniele Ridolfi, La prima strage di Stato  con Silvano Piccardi, 

La ballata di Pinelli di Alessio Lega, Non è finita di Moni Ovadia e infine Via Italia dei filottranesi Gang. Alto tasso artistico con il meglio delle proposte politicamente impegnate, e ancora esistenti, in questo paese. 

Riassumendo il fatto il 12 dicembre 1969, come tutti i venerdì, presso il salone della Banca Nazionale dell’Agricoltura si teneva il mercato agricolo della provincia di Milano. C’era un grande tavolo ottagonale presso il quale tanti agricoltori e agenti di mediazione si sedevano per trattare la vendita di aziende agricole, di bestiame, di appezzamenti, di strumenti di lavoro. Una borsa contenente materiale esplosivo di elevata potenza è esplosa uccidendo diciassette persone innocenti, oltre a Giuseppe Pinelli che può essere considerata un’altra vittima di questa strage. E come dicono le note del cd Pinelli fu ricordato da Napolitano il 9 maggio 2009 in occasione anniversario dall’uccisione di Aldo Moro e della Giornata della Memoria delle vittime del terrorismo, 9 maggio 2009. Ancora nelle note del disco si leggono i ricordi delle figlie e della moglie di Pinelli: “È bello pensare che oltre a noi che usiamo parole di Memoria, c’è e ci sarà una chitarra, o un pianoforte, o un violino o un tamburo o un’orchestra e una voce, anche una sola, che continueranno a suonare e a far risuonare quello che è stato, che faranno vibrare corde di conoscenza di storie che si sarebbe voluto fossero dimenticate nella protervia di verità e giustizia negate. E allora Giuseppe Pinelli continuerà il suo planare finché ci saranno artisti che accompagneranno il suo precipitare con la loro arte. Non basta una canzone, ma quanto è importante per continuare a far sentire l’indignazione per quello che e stato, senza che sia l’indifferenza ad avere il sopravvento”. 

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