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Pedopornografia più 132% e cyberbullismo: i dati allarmanti del 2020

Il Garante Privacy Pasquale Stanzione a Palazzo Montecitorio ha rivelato una situazione preoccupante soprattutto riguardo ai giovanissimi e internet

Pedopornografia più 132% e cyberbullismo: i dati allarmanti del 2020
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2 Luglio 2021 - 20.22


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Sono allarmanti i dati di quest’anno sulla protezione delle informazioni personali e sono i giovanissimi a pagarne il prezzo più alto.

Secondo le stime, nel 2020 si è registrato un incremento di circa il 132%, rispetto al 2019, dei casi trattati dal Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia e un aumento del 77% dei casi di vittimizzazione dei minori per grooming (l’adescamento di minori), cyber bullismo, furto d’identità digitale, sextorsion. Il 68% degli adolescenti risulta essere stato, nel 2020, testimone di casi di cyberbullismo.

 

Per il Garante Privacy Pasquale Stanzione, che ha presentato la Relazione annuale a Palazzo Montecitorio, questi sono numeri preoccupanti, “che non possono non esigere un’assunzione di responsabilità collettiva rispetto a soggetti, quali i minori, le cui vulnerabilità possono renderli le vittime elettive delle distorsioni del web”.

Proprio la tutela delle persone vulnerabili ha rappresentato il tratto caratterizzante l’attività del Garante in questo primo anno”, ha dichiarato il presidente dell’Autorità per la Privacy ”La protezione dei dati può rappresentare, infatti, un prezioso strumento di difesa della persona da vecchie e nuove discriminazioni e di riequilibrio dei rapporti sociali. In questo senso, la protezione dei dati si sta dimostrando anche e sempre più determinante per un governo sostenibile della tecnica; perché la democrazia non degeneri, in altri termini, in algocrazia”.

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