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La famiglia di Umberto Eco dona 30mila libri all’Alma Mater di Bologna

L’accordo tra gli eredi del semiologo e il ministero dei beni culturali in attesa della firma della Corte dei Conti

La famiglia di Umberto Eco dona 30mila libri all’Alma Mater di Bologna
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12 Gennaio 2021 - 09.11


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Arriva la conferma della donazione di oltre 30 mila volumi provenienti dalla libreria di Umberto Eco all’Alma Mater di Bologna, proprio pochi giorni dopo quello che sarebbe stato il 90esimo compleanno del professore. Il Ministero dei Beni Culturali e famiglia di Eco hanno discusso a lungo in merito al prezioso lascito librario del semiologo e finalmente sembrano essere giunti ad un accordo definitivo. 
È stato deciso che i volumi più moderni, assieme a diversi appunti e manoscritti del professore vengano donati dalla famiglia allo Stato, che a sua volta li trasferirà a Bologna in un’area appositamente organizzata, attigua alla biblioteca universitaria.
A Milano invece, alla biblioteca Braidense, verranno alloccati i cosiddetti volumi antichi. 
L’accordo formale tra gli eredi di Eco e il ministero verrà ratificato dopo il passaggio alla Corte dei Conti sull’atto di donazione. «C’è ottimismo, è una bellissima cosa, e i tempi saranno rapidi» affermano dal ministero, e questo “regalo” potrebbe arrivare proprio nell’anno in cui il Dams, dove lo scrittore e intellettuale ha insegnato nei primi anni, celebra il Cinquantennale. “Segna una sorta di ritorno nella sua università attraverso i libri della sua mitica biblioteca”, segnala la Repubblica.it. 
Un’altra prerogativa voluta dai familiari prevede che sia rispettato l’ordine originale della disposizione dei volumi, e che questi vengano conservati, digitalizzati e siano fruibili al pubblico.
Per accogliere fisicamente tale patrimonio, l’Alma Mater si è già organizzata affinché un’ala della biblioteca universitaria, con ingresso su piazza Puntoni, venga interamente dedicata al semiologo -si chiamerà infatti Biblioteca Umberto Eco– e dalla quale dovrebbero nascere seminari, incontri guidati, letture, gruppi di studio. 
Il progetto architettonico è stato affidato a Luca Pedrazzi, che nel maggio del 2019 aveva già presentato il piano strutturale: scaffali bianchi, come nella biblioteca originaria nella casa a Milano e i ballatoi che richiamano l’architettura della Bub.
Molto soddisfatta si dice la senatrice della Lega Lucia Borgonzoni, che già nel 2018, quando era sottosegretario ai Beni Culturali, si era occupata del trasferimento spingendo con forza per un approdo dei volumi a Bologna: “Ho sentito Stefano Eco, ormai siamo in dirittura d’arrivo, la famiglia aveva da sempre l’obiettivo di poter valorizzare il grande lascito librario di Eco all’interno del sistema universitario che tanto gli ha dato nella sua vita, ovvero Bologna. Dovrebbe finire tutto secondo i desideri dei suoi familiari, nella memoria della centralità che hanno avuto Bologna nella vita di Umberto Eco e lo stesso Eco nella storia della nostra città”, le sue parole riportate da ilrestodelcarlino.it.
Ed è proprio a Bologna che, dal 1971, Umberto ha insegnato ed è nato il Centro internazionale di studi umanistici a lui dedicato, che raccoglie l’eredità della già esistente Scuola superiore da lui fondata.  
La trattativa per il trasferimento dei libri di Eco era iniziata tre anni fa, successivamente si era arenata a causa della scelta del ministero dei Beni Culturali (all’epoca il ministro era il grillino Alberto Bonisoli) di apporre un vincolo di indivisibilità su tutta la collezione, apposto dalla Soprintendenza Archivistica e Libraria e al quale la famiglia si oppose con un ricorso al Tar della Lombardia. Nell’ultimo periodo le trattative sono ripartite e il ministero ha ottenuto il beneplacido della famiglia Eco. Non resta che attenderne l’ufficialità.

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