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Il prof: “iPad e robot hanno fatto amare Dante più di Benigni”

Alessandro Suizzo, docente all’istituto Russo di Paternò in Sicilia, racconta come ha appassionato gli alunni all’Inferno grazie alla tecnologia e un lavoro di gruppo

Il prof: “iPad e robot hanno fatto amare Dante più di Benigni”
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18 Gennaio 2019 - 16.31


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A Paternò (Catania) il professor Alessandro Suizzo è riuscito ad appassionare i suoi studenti all’Inferno di Dante. Dopo tentativi andati a vuoto perfino con Benigni, il docente di italiano ed esperto nelle tecnologie è riuscito nel suo intento programmando un viaggio nel poema dell’Alighieri tramite iPad e robot e con un lavoro di gruppo, tutti insieme seduti fianco a fianco. Con effetti positivi anche inaspettati. Il lavoro del docente e della classe è uno dei sei progetti innovativi a scuola premiati dal quotidiano la Repubblica e da Imun nell’edizione 2018 dell’Italian Teacher Award. Per globalist.it, qui il docente del Miur racconta un’esperienza che ha entusiasmato e arricchito lui e i suoi studenti.

Alessandro Suizzo: “Anche Begnini ha fallito”

Anche Benigni ha fallito, dopo Gassman. E pensare che riesce ad entusiasmare folle di adulti, dantisti e appassionati del poeta più importante della nostra e forse di tutte le letterature del mondo. Lui non ne è al corrente, ma dopo i primi video sull’Inferno, recitati dal noto attore fiorentino, proposti ai miei alunni e i primi sbadigli a soli 10 minuti dall’inizio ho deciso di cambiare strategia. Quello che non smetto mai di cercare, quando sono in classe, è la scintilla negli occhi dei miei ragazzi.

La scintilla
Il progetto di coding e letteratura è nato dalla necessità di accendere tale scintilla per lo studio della Divina Commedia, in ragazzi in genere annoiati e con scarsa motivazione per un’opera che non sentono vicina, non solo per il linguaggio ma anche per i contenuti e per il modo in cui i testi scolastici ne affrontano lo studio.
Utilizzando già da anni l’iPad in classe per la videopoesia e altri laboratori e prendendo spunto dal programma “EveryoneCanCode”, che intende diffondere il pensiero computazionale in ambito educativo con il motto “Tutti devono avere la possibilità di creare qualcosa che possa cambiare il mondo”, l’anno scorso ho proposto agli alunni di una classe terza del mio istituto di studiare la Divina Commedia attraverso il coding e con l’aiuto di un robot, il droide BB-8 di Star Wars, poi diventato Dante o DA-8. Da lì in poi è iniziata la magia di un’esperienza di apprendimento completamente nuova per loro, studenti tra i 15 e 16 anni dell’Istituto Tecnico Economico “Gioacchino Russo” di Paternò in provincia di Catania e per me, insegnante di letteratura e appassionato di didattica digitale.

L’Inferno tramite iPad, app e robot
I ragazzi hanno studiato struttura e caratteristiche dell’Inferno e della Commedia per poter riprodurre graficamente una mappa gigante all’interno della classe. Si è quindi passati allo studio di alcuni canti del poema dantesco e del coding tramite l’iPad e un’app gratuita per imparare a programmare in linguaggio Swift. Infine ci si è concentrati sulla programmazione di DA-8 all’interno della mappa infernale, utilizzando logica, nozioni di matematica e fisica e soprattutto di lingua inglese.

Niente più banchi
Il setting di apprendimento è completamente cambiato, niente più banchi e tutti seduti attorno alla mappa per programmare il droide. Anche G., affetto dalla sindrome da X fragile e con un grave ritardo mentale, è entrato nel cerchio più importante, quello dei suoi compagni che lo hanno accettato e integrato nel gruppo come uno di loro.
I risultati sono stati straordinari non solo dal punto di vista didattico. La classe, che ad inizio anno era smembrata, gradualmente è diventata un gruppo compatto e gli studenti hanno acquisito competenze diverse e trasversali: dalla creatività alla collaborazione, dal problem solving alla scrittura del codice in blocchi e in linguaggio Swift.
Il progetto ha aiutato anche chi ha difficoltà
L’apprendimento dei contenuti del poema dantesco si è rivelato più profondo e soprattutto è stato raggiunto un risultato incredibile e del tutto inatteso: G., integrato nella classe, ha gradualmente migliorato il suo comportamento caratterizzato, tra l’altro, dalla mancanza di controllo degli impulsi; sentendosi incluso e attivo durante le attività didattiche ha imparato a mantenere l’attenzione su alcuni compiti e, aiutato dai suoi compagni e dall’iPad, ha provato ad attenuare i suoi problemi di disgrafia e dislessia e soprattutto non ha smesso più di guidare Dante nella mappa infernale.
Dalla Apple a “Repubblica.it”
Il progetto è piaciuto anche ai responsabili dell’area educativa di Apple e così a luglio scorso mi hanno permesso di presentarlo ad Austin in Texas, durante il loro evento educativo internazionale, e ad ottobre 2018 a Berlino in occasione della EUcodeweek. Di qualche giorno fa è invece la premiazione tra i sei migliori progetti didattici d’Italia durante l’Italian Teacher Awards organizzato da Repubblica.it e United Network. Ma il viaggio non è ancora finito.

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