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Così la sindaca leghista di Monfalcone ha fatto sparire Avvenire e Manifesto

La leghista Anna Cisint li aveva tagliati dalla biblioteca. I cittadini trovano i soldi, lei prima rende i due quotidiani irraggiungibili, poi li dirotta in una casa di riposo

Così la sindaca leghista di Monfalcone ha fatto sparire Avvenire e Manifesto
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2 Ottobre 2018 - 18.11


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Leggete questa storia e dovrete riconoscere che la Lega, per impedire qualunque forma di critica o dissenso, le escogita tutte. Perfino facendo spedire giornali poco graditi in case di riposo per anziani nel timore che i cittadini li leggano.

La biblioteca comunale, quindi pubblica, di Monfalcone in provincia di Gorizia non riceve più Avvenire e il Manifesto. La sindaca Anna Cisint, leghista, un anno fa li aveva cancellati dalla “mazzetta” dei quotidiani da consultare in biblioteca a perché a suo dire non ha soldi e avrebbe tagliato, sempre a suo giudizio, i giornali meno richiesti. Trovando un modo astuto per fare in modo che non fossero letti.
Gruppi di cittadini si sono ribellati e hanno organizzato una cena di raccolta fondi per far acquistare i due quotidiani, una copia al giorno. Hanno finanziato loro i due abbonamenti, hanno fatto una donazione da 516 euro. Si sono accordati con un’edicola. All’amministrazione quindi non costano. Peraltro, non pare una cifra da mandare in bancarotta un Comune di media grandezza.
Allora cosa ha fatto la sindaca? Ha reso i due giornali irraggiungibili e non consultabili dai cittadini, tenendoli al primo piano dell’edificio, e non li ha fatti esporre tra i giornali a disposizione. Altre proteste. Allora li ha fatti spedire a una casa di riposo per anziani. Scelta quanto mai difficile da spiegare, ma neanche lì sono arrivati sempre, perché gli addetti non possono andare ogni giorno a ritirarli in biblioteca. Altre polemiche.

La sindaca ha ribattuto parlando di “strumentalizzazione” e” di un caso montato sul nulla” e ha deciso che i giornali si potranno consultare. In biblioteca? Sia mai. In Comune. Perché la biblioteca, dice, non è “luogo di confronto politico”. E l’organo della Cei, della chiesa cattolica, quindi per la sindaca leghista fa politica. La sindaca ha dovuto riprendere l’abbonamento per ognuna delle tue testate. Ma mette le copie a disposizione in Comune, nell’atrio, non in biblioteca. Un modo sottile per ridurne la lettura.

Ha protestato il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. Le deputate del Pd Debora Serracchiani e Tatjana Rojc hanno parlato di “censura” e presentano un’interrogazione parlamentare al premier Conte. Anna Cisint ha risposto che l’abbonamento al quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana (non al Manifesto) dovrebbe essere rinnovato da gennaio. E ovviamente nega che si tratti di censura.
Ha raccontato l’intera vicenda il Piccolo di Trieste. E ne ha parlato Loredana Lipperini a “Fahrenheit” di Radio3.

La biblioteca comunale di Monfalcone

 

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