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Fratelli d'Italia contro il direttore del museo Egizio: "lo cacceremo"

Questa la promessa del partito di Giorgia Meloni in caso di vittoria elettorale. Motivo: una promozione per i visitatori di lingua araba

Fratelli d'Italia contro il direttore del museo Egizio: "lo cacceremo"
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12 Febbraio 2018 - 10.19


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Diventa un caso la discussione tra Giorgia Meloni e il direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, sugli sconti ai visitatori di lingua araba. Una mossa che secondo Fratelli d’Italia è “il sintomo del pensiero debole dell’Occidente. Racconta di un razzismo che c’è ed è a danno degli italiani poiché un certo buonismo ipocrita sta trasformando gli italiani in ospiti a casa loro”.
Affermazioni che hanno subito portato il Ministero dei beni culturali ad esprimere “solidarietà e piena condivisione” al direttore del museo Egizio con una nota firmata dagli esperti che affiancano il Consiglio superiore dei beni culturali. “Il confronto tra Greco e Meloni, si legge, si è svolto durante un sit-in di chiaro contenuto politico. La discussione rende conto delle ragioni di una scelta culturale (uno sconto dedicato per tre mesi ai visitatori di lingua araba) dichiaratamente inclusiva e, peraltro, connessa a un quadro più ampio di offerte, facilitazioni, riduzioni, rivolta a varie fasce di utenti, italiani e cittadini del mondo”.
Durissima la reazione di Fdi. “Stiano tranquilli il direttore Greco e gli estensori dell’anacronistico appello – ha detto il deputato Bruno Murgia – una volta al governo Fratelli d’Italia realizzerà uno dei punti qualificanti del proprio programma culturale che prevede uno spoil system automatico al cambio del ministro della Cultura per tutti i ruoli di nomina, in modo da garantire la trasparenza e il merito, non l’appartenenza ideologica”.
Della promozione aveva parlato lo stesso il direttore del museo Egizio, Christian Greco. “Siamo il primo museo archeologico d’Italia, aveva ricordato Greco, dialoghiamo con tutti e facciamo attività pubblica di inclusione per avvicinare il più possibile il pubblico al museo. Accogliamo senza tetto, andiamo negli ospedali e nelle carceri e con questa promozione cerchiamo di avvicinare quelle persone che in Egitto non si sono avvicinate al loro patrimonio. Per quanto ci riguarda, il nostro museo è di tutti e non siamo d’accordo che si prenda una delle tante promozioni che facciamo e la si demonizzi a uso politico”.

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