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Egitto, arrestata l'attivista femminista Azza Soliman

Azione senza precedenti stamattina da parte del governo egiziano contro le organizzazioni non governative e i difensori dei diritti umani

Egitto, arrestata l'attivista femminista Azza Soliman
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7 Dicembre 2016 - 18.59


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L’autorevole attivista femminista e dei diritti umani Azza Soliman, avvocato dei diritti umani e fondatrice del Centro per l’Aiuto Legale alle Donne Egiziane, è stata oggi arrestata al Cairo. Si tratta di un’azione senza precedenti da parte del governo egiziano contro le organizzazioni non governative e i difensori dei diritti umani. La polizia egiziana questa mattina ha fatto irruzione in casa di Azza Soliman e l’ha arrestata. Azza è accusata dal giudice investigativo della procura di New Cairo per il famigerato caso 173 relativo ai finanziamenti stranieri alle organizzazioni non governative. E’ il primo arresto effettuato sulla base di questa accusa.

Azza Soliman non poteva lasciare il paese perché il 17 novembre mentre era nell’aeroporto del Cairo, prima della sua partenza per un corso di formazione all’estero, le era stato revocato il passaporto. Sono stati effettuati, negli ultimi mesi, almeno 80 divieti a viaggiare riguardanti attivisti, accademici, giornalisti e oppositori politici.

Alcuni giorni prima del divieto a viaggiare, Azza era stata informata dalla sua banca che il suo conto e quello del suo studio legale erano stati congelati. Non è mai stata informata di alcuna indagine o reato nei suoi confronti, ma solo del fatto che il 12 dicembre il tribunale avrebbe discusso in merito al congelamento dei suoi beni – che sono stati invece congelati prima ancora del processo.

Azza è già stata oggetto di una persecuzione giudiziaria nel 2015, quando era stata testimone di un omicidio di un’altra attivista dei diritti umani da parte della polizia durante una pacifica protesta al Cairo. Azza Soliman era stata accusata di aver preso parte a una protesta illegale dopo aver testimoniato sull’omicidio. Era stata assolta dopo una grande campagna nazionale e internazionale per il suo rilascio.

Chiediamo la sua liberazione immediata. Chiediamo ai governi nazionali e alla comunità internazionale il massimo sforzo per questo obiettivo, e per fermare il tentativo reiterato del presidente Al-Sisi di eliminare la società civile democratica egiziana e qualsiasi voce di opposizione.

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