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L’ultimo viaggio sulla papamobile con la quale Francesco aveva girato il mondo

Alcune delle visite del Papa in giro per i continenti, sempre con lo sguardo verso gli ultimi sin dalla prima volta a Lampedusa

L’ultimo viaggio sulla papamobile con la quale Francesco aveva girato il mondo
fonte immagine: Il Corriere
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26 Aprile 2025 - 15.22


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di Vittoria Calabrese

L’iconica automobile bianca, conosciuta come Papamobile che, riallestita per l’occasione, ha trasportato il feretro del Pontefice, è stata scelta oggi per permettere a tutti i fedeli di porgere un ultimo saluto al Papa durante il tragitto tra San Pietro e Santa Maria Maggiore. Questo però è solo l’ultimo dei viaggi che il Papa ha affrontato sempre a bordo della sua amata papamobile che gli permetteva di essere il più vicino possibile alle persone.

Lo sguardo del Papa, venuto dall’altra parte del mondo, è stato rivolto sempre verso gli ultimi che ha voluto incontrare anche e soprattutto durate i suoi 47 viaggi apostolici in 66 paesi di ogni continente. Tra questi possiamo ricordare il primo, svolto a Lampedusa, terra di mezzo, di speranza e morte, dove ha incontrato alcuni migranti e ha ricordato chi ha perso la vita in mare gettando una corona di fiori tra le onde e pregando per loro

A seguire, il viaggio a Rio de Janeiro, dove alla Giornata Mondiale della Gioventù incontrò tantissimi giovani che esortò a sognare, senza diventare “pensionati della vita”. Nel 2014 visitò Amman in Giordania, Betlemme e Gerusalemme, occasione in cui pregò al Muro del pianto e ricordò: “Nessuno strumentalizzi per la violenza il nome di Dio!” Nel 2015 – successivamente al ripristino dei rapporti diplomatici tra Stati Uniti e Cuba – il pontefice durante un viaggio negli USA, inserì anche una tappa a Cuba.

Nel 2016, in Grecia, nell’isola di Lesbo, incontrò nuovamente profughi e rifugiati. Il viaggio venne riproposto nel 2021 e il Papa colse l’occasione per invitare a fermare questo “naufragio di civiltà” dicendo “non lasciamo che il mare nostrum diventi mare mortuum”, definendo il dramma della crisi migratoria come “catastrofe umanitaria più grave della seconda guerra mondiale”

Sempre nel 2016, in occasione della XXXI Giornata Mondiale della Gioventù, si recò in Polonia dove visitò i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau e incontrò un gruppo di sopravvissuti all’Olocausto. Visitò inoltre la cella dove venne ucciso Maksymilian Maria Kolbe, francescano polacco che sacrificò la sua vita per risparmiare quella di un altro uomo.

Nel 2019 è stata la volta della Thailandia e del Giappone, dove partecipò all’Incontro per la pace al Memoriale di Hiroshima affermando: “Con convinzione desidero ribadire che l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune.”

Nel 2021 fu il primo papa a visitare l’Iraq, un paese segnato da guerre dove avviò una riflessione su pace, fratellanza e speranza. Nel 2022 Papa Francesco svolse un pellegrinaggio penitenziale in Canada, con l’intenzione di sostenere il percorso di riconciliazione con le comunità native dopo le politiche di assimilazione e il dramma delle scuole residenziali governative per la quale il Pontefice chiese “perdono a Dio per le vostre sofferenze”.

Successivamente, nel 2023, per il suo quarto viaggio in Africa, scelse la Repubblica Democratica del Congo – a distanza di 37 anni dall’ultima visita di Giovanni Paolo II – e del Sud Sudan, che per la prima volta venne raggiunto da un pontefice. Questo viaggio fu l’occasione per ricordare che l’Africa “non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare. L’Africa sia protagonista del suo destino! Il mondo faccia memoria dei disastri compiuti lungo i secoli a danno delle popolazioni locali e non dimentichi questo Paese e questo Continente.”

Il 2024 segna l’anno del viaggio tra Asia e Oceania durato 11 giorni, il più lungo del suo pontificato e nello stesso anno si recò in Corsica – mai visitata da un Papa – dove incontrò il presidente Macron. Questo è stato l’ultimo dei suoi viaggi apostolici.

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