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Putin chiude Memorial international e mostra il volto nostalgico del clima poliziesco della vecchia Urss

L’ufficio del procuratore generale sostiene che Memorial interpreta scorrettamente la storia sovietica e crea una falsa immagine dell’Urss raffigurandola come uno Stato terrorista.

Putin chiude Memorial international e mostra il volto nostalgico del clima poliziesco della vecchia Urss
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Marcello Flores Modifica articolo

30 Dicembre 2021 - 17.18


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Il 28 dicembre 2021, la Corte Suprema della Federazione Russa ha stabilito la chiusura di Memorial Internazionale, l’organizzazione non governativa nata nel 1989 per raccogliere la memoria delle vittime delle repressioni nell’Urss e il cui primo presidente fu il premio Nobel per la pace Andrej Sacharov. 

L’accusa della Procura generale era di non avere scritto in modo chiaro che Memorial era un «agente straniero», come sono definiti sulla base di una legge del 2012 le associazioni che ricevono aiuti e donazioni anche da cittadini stranieri. In realtà, come ha dichiarato dopo la sentenza l’organizzazione Memorial “il tribunale ha finalmente dichiarato non la motivazione formale, ma la vera ragione della chiusura di Memorial Internazionale: l’ufficio del procuratore generale sostiene che Memorial interpreta scorrettamente la storia sovietica e crea una falsa immagine dell’URSS «raffigurandola come uno Stato terrorista» e «lancia critiche contro gli organi del potere». Il materiale raccolto in oltre trent’anni da Memorial è imponente: schede e documenti relativi a milioni di vittime dello stalinismo, del Gulag, del comunismo sovietico, che rischiano adesso di andare dispersi (sul sito di Memorial-Italia, http://www.memorialitalia.it, vi sono, ad esempio, tutte le vittime italiane finite nel Gulag sovietico). Da tutta Europa sono giunte proteste e la richiesta ufficiale di cancellare la sentenza da parte del Consiglio d’Europa, di cui la Russia fa parte. Il Ministero degli Esteri italiano si è distinto per una breve nota di «preoccupazione» in cui il biasimo sembra più formale che sostanziale.

Il 29 dicembre la Corte Suprema ha anche deciso la chiusura del Centro dei diritti umani che era stato creato da Memorial per occuparsi delle repressioni correnti, in epoca post-sovietica. La Russia di Putin, una volta di più, ha mostrato il suo vero volto, nostalgico del clima poliziesco della vecchia Urss.

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