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Zuckerberg vs. Musk: una battaglia epica tra farsa e propaganda

Tra Zuckerberg e Musk è un po' come una "guerra fredda" digitale. I due, che avrebbero dovuto sfidsarsi in un combattimento, hanno annullato il match. Ma qual è stato il senso di tale bizzarria?

Zuckerberg vs. Musk: una battaglia epica tra farsa e propaganda
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Ludovico Conti Modifica articolo

13 Settembre 2023 - 12.00


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In un mondo che sembra non avere limiti nell’arte del bizzarro, ecco un evento che avrebbe dovuto battere tutti i record della bizzarria: Mark Zuckerberg e Elon Musk, due dei magnati più potenti del nostro tempo, si sono sfidati in un incontro di combattimento senza precedenti. È come se l’alta tecnologia avesse abbandonato il mondo virtuale per entrare nell’arena per l’incontro di arti marziali miste. Questo almeno era l’annuncio e ciò che ci si aspettava. Ciò che noi spettatori avremmo duvuto fare era soltanto sederci, afferrare il popcorn e goderci lo show.

La rivalità tra Zuckerberg e Musk è un po’ come una “guerra fredda” digitale. Entrambi hanno conquistato il mondo con le loro creazioni tecnologiche ma, mentre Zuckerberg cerca di plasmare la realtà virtuale con il suo impero Meta (ex Facebook) molto concentrata sul metaverso, Musk, invece, sta letteralmente cercando di colonizzare Marte con SpaceX.

La domanda fondamentale resta: chi può sfidare l’altro nello spazio e nel cyberspazio?

In mezzo a questa bizzarra epopea di Zuckerberg contro Musk, l’Italia a un certo punto ha assunto, immancabilmente, un ruolo di primo piano. Mentre il mondo attendeva con ansia l’incontro di questi due colossi digitali, il nostro amato Paese ha fatto la sua mossa e in modo poco ordinario.

Il Ministro della Cultura Sangiuliano ha subito garantito un luogo epico per un evento benefico: Inizialmente, aveva sognato di poter donare ai due combattenti una “location” come il Colosseo; come se avesse deciso di celebrare il confronto epico tra due magnati della tecnologia nel luogo dei combattimenti più emblematici della storia romana.

Immaginate Zuckerberg e Musk che si sfidano nel Colosseo, tra le rovine dell’antica Roma?

Nel gioco delle stravaganze non poteva mancare Clemente Mastella, la cui versatilità è una fonte inesauribile di ispirazione per gli studiosi dell’ arte della politica: una volta fiutata l’impossibilità di utilizzare il Colosseo come arena di gioco, ha colto la palla al balzo proponendo la sua Benevento ed il Teatro Romano come scenario di combattimento per i due Bigh Tech.  

A parte questo provincialismo all’italiana, un paio di considerazioni vanno pure fatte: entrambi i CEO sono noti per la loro abilità nel plasmare l’opinione pubblica attraverso le loro piattaforme. Basti ricordare Zuckerberg coinvolto sia nello scandalo di Cambridge Analytica sia nell’influenza delle elezioni.

Musk, dal canto suo, ha la tendenza a twittare in modo impetuoso, spingendo le azioni di Tesla su e giù con pochi caratteri.

L’incontro di combattimento è stato promosso con maestria, alimentando l’attenzione dei media e dei fan in tutto il mondo, lasciando costantemente delle briciole nei vari social media, giusto per dare agli interessati, quel po’ di informazioni necessarie per tenerli sulle spine . Entrambi, c’è da dire, pienamente consapevoli di quella che è la cosiddetta costruzione dell’hype, mantenendo le loro audience né sazie né digiune di informazioni sulla loro preparazione o provocazioni nei confronti del rivale.

Un’altra considerazione, invice, va fatta sui media e sul ruolo attivo che hanno giocato nella narrazione della saga. Hanno seguito ogni mossa dei magnati della tecnologia come paparazzi digitali, trasformando la rivalità in un fenomeno culturale. I titoli sensazionalistici e le congetture hanno alimentato il fuoco della competizione, trasformando la nostra attenzione dalla realtà ai combattimenti virtuali facendo solo da cassa di risonanza a quello che poi in sostanza si è dimostrato essere marketing sia personal che brand dei celebri Elon e Mark.

L’ultima puntata di questa mini-saga estiva dice che l’incontro non si farà più.

La rivalità tra Zuckerberg e Musk ha però dimostrato quanto sia potente e facile il loro modo di prendersi la scena. Che sia stata un trucco pubblicitario ben orchestrato o una vera rivalità, il mondo ne è rimasto incuriosito. Forse è giunto il momento di riflettere su come l’attenzione dei media si sia dimostrata, nuovamente, prona nel seguire le bizzarre storie soprattutto quando si parla dei magnati della tecnologia probabilmente sì ottenendo qualche click ed audience ma facendo sostanzialmente l’ennesimo gioco pubblicitario dei capitalisti al vertice del potere.

Ma in tutto questo circo orchestrato torna alla mente un popolare detto siciliano: chi è più scemo, Carnevale o chi gli va dietro? 

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