Una marea di giovani fedeli provenienti da tutto il mondo ha ‘invaso’ Roma la scorsa settimana per prendere parte al giubileo dedicato agli under 30. Alla celebrazione eucaristica conclusiva erano presenti più di un milione di ragazzi, un nuovo paragrafo nella storia del pontificato di Papa Leone che, per la prima volta, è stato accolto da una folla così vasta radunatasi a Tor Vergata per ascoltare le sue parole, oggi più che mai necessarie.
In maniera precisa e puntuale il Pontefice ha ricordato le vittime innocenti delle guerre: “Siamo più vicini che mai ai giovani che soffrono i mali più gravi, causati da altri esseri umani. Siamo con i giovani di Gaza, siamo con i giovani dell’Ucraina, con quelli di ogni terra insanguinata dalla guerra”. E ha sollecitato i presenti ricordando loro: “Voi siete il segno che un mondo diverso è possibile: un mondo di fraternità e amicizia, dove i conflitti non si risolvono con le armi ma con il dialogo”
Proprio la parola ‘pace’ è stata la protagonista di questo giubileo e il suo raggiungimento si afferma come una priorità per i giovani. Una generazione dunque che non chiede solo risposte ma che soprattutto vuole lasciare un segno nel mondo. Canti, gioia, amicizia e condivisione hanno fatto di questo momento un’enorme festa durante la quale il Papa ha invitato i giovani a puntare sempre alle cime più alte: “Aspirate a cose grandi”, “non accontentatevi di meno” e “contagiate chiunque incontrate col vostro entusiasmo e con la testimonianza della vostra fede!”.
Non è mancato il ricordo di Papa Giovanni Paolo II, che proprio a Tor Vergata nel 2000 aveva celebrato la Gmg del giubileo del 2000, e anche di Papa Francesco del quale ha rilanciato le parole dette nel 2023: “Non allarmiamoci se ci scopriamo interiormente assetati, inquieti, incompleti, desiderosi di senso e di futuro. Non siamo malati, siamo vivi!” alla quale Prevost ha aggiunto la necessità di non colmare l’inquietudine con “surrogati inefficaci”. Le fragilità, secondo il pontefice, non devono essere “un tabù” perché “la fragilità di cui ci parlano, infatti, è parte della meraviglia che siamo”.
I giovani si confermano molto legati ai successori di San Pietro: Da Wojtyla a Ratzinger, da Bergoglio a Prevost, la nuova generazione accoglie chi entra nei loro cuori parlando di pace in un mondo straziato dalle guerre, egoismo e rabbia. Ma soprattutto accolgono chi ripone in loro fiducia e li invita a puntare sempre in alto e ad avere fiducia nell’ “amicizia che cambia il mondo”, come ha ripetuto questa mattina Leone. Ai giovani si sono uniti oltre 20 cardinali, 450 vescovi e 7mila sacerdoti a concelebrare con il Papa.
Alcuni dei ragazzi presenti al giubileo hanno dichiarato: “è stato emozionante essere lì con altri, tantissimi, giovani ad ascoltare le parole del Papa. Mi rimarranno nel cuore i piccoli momenti come la commozione e gli abbracci dopo averlo ascoltato” e ancora “Quella del giubileo sarà un’esperienza che non dimenticherò facilmente. Uno dei momenti più belli è stato l’appuntamento in piazza San Pietro, alla quale hanno preso parte diversi artisti e dove abbiamo avuto la possibilità di ascoltare le parole del Cardinale Zuppi che ha invitato alla pace duratura tra i popoli. Un altro momento toccante, insieme al passaggio dalla porta Santa, è stato vedere il papa tra i giovani a Tor Vergata e la sua omelia, dove ci ha spronati a non accontentarci mai”.
Come ogni cosa, anche la bellezza di questo momento di unione ha dei risvolti negativi. Tanti sono stati infatti i disagi percepiti dai cittadini di Roma che hanno riscontrato non poche difficoltà per quanto riguarda il trasporto pubblico. A questo si uniscono le denunce per la grande quantità di rifiuti lasciati dalla moltitudine di gente che dovranno essere adesso raccolti e adeguatamente smaltiti.
a cura di V.C.