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Il corpo di Cristo? Ah, no! Il sacerdote non è italiano...

L’italiano medio non si smentisce mai: le discriminazioni si sono insinuante anche nei riti della religione.

Il corpo di Cristo? Ah, no! Il sacerdote non è italiano...
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Irene Perli Modifica articolo

24 Maggio 2023 - 17.56


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Ed eccoci arrivati, di nuovo, al periodo dell’anno in cui ogni fine settimana famiglie e amici si riuniscono per celebrare comunioni e cresime: ristoranti pieni, catenine d’oro e zii di secondo grado sono gli ingredienti perfetti per una festa tradizionale.

La vista di tante persone fuori dalle chiese mi ha ricordato una conversazione di qualche mese fa di una mamma nel panico in vista della comunione di suo figlio. La causa di tanto sgomento? Il sacerdote che avrebbe celebrato il sacramento non era italiano.

Non mi reputo una persona credente, ma condivido gli ideali del cattolicesimo sicuramente meglio di questa signora. Come si può, ancora oggi, essere così discriminatori? Prendiamo ad esempio uno spagnolo qualsiasi: la signora lo avrebbe guardato con rispetto, anche se, probabilmente, ne avrebbe stereotipato la cultura parlando ad esempio della paella o dei pisolini pomeridiani. Forse, però, ciò che veramente ha turbato l’animo di questa donna è semplicemente il colore della pelle, più scura di quella degli italiani (e degli spagnoli). Perché si fa presto a dire discriminazione, ma sono così tante le sue sfaccettature che è difficile contarle tutte. Forse c’è una classifica, chissà: meglio gli spagnoli degli indiani, ma meglio gli indiani degli africani.

Non so se ci sia una scala di “preferenze razziali”, per me siamo tutti cittadini del mondo e viviamo allo stesso pari. Ciò che so di per certo è che tutto questo è inaccettabile, a maggior ragione se queste discriminazioni si sono palesate nel contesto di un rituale che celebra l’amore, la fratellanza e l’uguaglianza davanti agli occhi di Dio.

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