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La mamma è sempre una donna

Oggi, 14 maggio, si celebra la festa della mamma. Per la società la mamma è la mamma, una figura quasi mitologica. In realtà le mamme, in primis, sono sempre donne.

La mamma è sempre una donna
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Irene Perli Modifica articolo

14 Maggio 2023 - 17.44


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Se oggi aprissimo un qualsiasi social network vedremmo poesie, foto di famiglie riunite e canzoni d’amore dirette alle mamme. Mi viene in mente, guardandole, il detto “la mamma è sempre la mamma”, quella persona con la quale non possiamo restare troppo tempo arrabbiati perché dedica tutta sé stessa a noi, ai figli; quella figura che odora di protezione e sicurezza, ma che con un solo sguardo può metterci sull’attenti o dirci silenziosamente che è fiera di noi. 

Oggi, 14 maggio, si celebrano le mamme per la loro tenacia e la loro dedizione; da domani, invece, si ritornerà a vedere questa stessa tenacia non come una virtù, ma come una caratteristica scontata e necessaria. Si tornerà a chiedere ai colloqui di lavoro se nei progetti futuri c’è un figlio, e se si quando; domande scomode che mettono inutili pressioni. Sbagliatissimo.

Non esiste un libro per imparare ad essere mamma, ed ogni donna che lo diventa sperimenta così tante emozioni differenti, dubbi, perplessità e insicurezze che a volte possono sopraffarla. Per questo motivo oggi non voglio celebrare la versione idilliaca della mamma, bensì voglio dar voce alla donna sottostante.

Senso di colpa per non dedicarsi completamente ai figli, senso di colpa se si ha una vita sociale aldilà della famiglia, per non poter andare a prendere i figli a scuola a causa del lavoro. Queste sono tutte emozioni che ogni donna ha sperimentato e continuerà a provare fino a che non verrà comunemente accettato che una donna che diventa mamma non smette di essere donna, non smette di avere una vita che le appartiene. La ricerca dell’equilibrio fra lavoro, relazioni, famiglia e crescita personale è estenuante di per sé; se ci si aggiunge il messaggio che una volta data alla luce una nuova vita la donna si trasforma nell’unico essere umano capace di accudire quella vita e farla crescere nel modo corretto, allora quello che si descrive è una società che si nasconde dietro la maschera del postmodernismo.

Non prendiamoci in giro, ancora oggi una mamma deve sempre sapere qual è la cosa migliore per il figlio, deve sempre conoscere la risposta per ogni dubbio che ha, deve prevenire ogni problema. Insomma, deve essere in grado e all’altezza. Ricordiamoci, però, che dietro le spoglie della “wonder mum” si cela una donna, un essere umano.

Vorrei esaltare, invece, le madri che per sfogarsi piangono, quelle che nonostante non si sentano adatte non si annullano al mero ruolo di madre, tutte coloro che spingono per la parità genitoriale, perché esiste anche il padre, il cui ruolo non è solo quello di portare il pane in tavola. Vorrei augurare una buona festa della mamma alle donne che crescono i figli nel dialogo familiare, che ammettono di avere torto, che sanno lasciar andare e che dedicano del tempo a sé stesse, perché hanno sempre un nome che le identifica. Vorrei poi augurare una buona festa della mamma anche a coloro che non hanno figli.

Ritornano qui alla mente le parole con le quali Chiara Francini ha riempito il palcoscenico dell’Ariston: “Penso di essere una donna di merda, perché non so cucinare, non mi sono sposata e non ho avuto figli. E penso che questa voce abbia ragione”.

Grazie a lei sono stati fatti testimoni i pensieri di tutte le donne che si sentono inadatte, impreparate o semplicemente indisposte ad avere un figlio, facendo capire che ciò non le rende meno capaci di amare, meno donne, meno madri. La società dice che essere mamma è un dovere, io penso che invece sia un diritto, che però, purtroppo, ancora non è garantito.

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