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Alla Curia Iulia 'Il buio oltre la siepe', per il diritto alla bellezza di tutti

Il libro intervista a due voci di Oney Tapia e Maurizio Boldrini è stato presentato mercoledì ai Fori, nella più ampia cornice del progetto 'Salus per Artem' del Parco Archeologico del Colosseo.

Alla Curia Iulia 'Il buio oltre la siepe', per il diritto alla bellezza di tutti
In foto da destra verso sinistra Oney Tapia, Maurizio Boldrini e Rachela Bombace
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1 Agosto 2025 - 11.21


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di Caterina Abate

In oltre duemila anni la Curia Iulia ha cambiato più volte vite e destinazione d’uso: da sede del Senato sotto Augusto a chiesa di Sant’Adriano nel VII secolo, fino alla sconsacrazione a fine Ottocento, per essere ai nostri giorni uno dei migliori testimoni della storia romana grazie all’ottimo stato di conservazione in cui si trova. Sebbene con le dovute misure, anche Oney Tapia, oggi medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Parigi 2024, nei suoi 49 anni vissuti ha cambiato più volte vita, anche per causa, o per merito di un incidente gravissimo agli occhi che lo ha reso cieco. Ed è la Curia Iulia che mercoledì 30 luglio ha ospitato l’evento di presentazione de La luce oltre la siepe, il libro intervista di Maurizio Boldrini a Oney Tapia.

L’incontro moderato da Rachele Bombace, giornalista dell’agenzia di stampa Dire e della rivista Superabile, ha visto la partecipazione di diverse personalità impegnate nell’impegno per l’inclusione sociale delle persone con disabilità oltre che nell’abbattimento delle barrire architettoniche, inquadrato dentro il più ampio progetto Salus per Artem del Parco Archeologico del Colosseo. Tra i diversi nomi ricordiamo in ordine sparso Dino Angelaccio, coadiutore gruppo accessibilità dell’Osservatorio nazionale sulle condizioni delle persone con disabilità per la Presidenza del Consiglio dei Ministri; Andrea Romagnoli, direttore dell’Opera di Religione della Diocesi di Ravenna; Andrea Schiapparelli, funzionario responsabile per il Parco Archeologico del Colosseo di Salus per Artem; Edoardo Schina presidente Ancos Roma; suor Veronica Donatello, responsabile del servizio nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità, oltre ad un’incursione a sorpresa di Nico Acampora, fondatore di PizzAut, la onlus che da modo a ragazzi e ragazze autistiche di realizzarsi nel mondo del lavoro attraverso l’attività ristorativa. Ognuno di loro ha condiviso col pubblico presente un pensiero su Oney Tapia, sulla sua capacità di resilienza e forza di andare avanti ancora oltre le barriere, nell’aver trasformato una sfortuna in un punto di forza, nonostante l’incidente che lo ha reso cieco, ma gli ha donato la capacità di vedere in modo più profondo.

Al momento della presentazione vera e propria de La luce oltre la siepe è stato chiamato al tavolo degli interventi Maurizio Boldrini, che ha voluto precisare come da giornalista abbia volutamente indugiato con le sue domande anche sui momenti negativi della vita di Oney, per scoprirne un ritratto inedito, non solo lo sportivo medagliato campione nel lancio del disco e nel getto del peso, facendone affiorare il lato più umano ed intimo. 

A dimostrazione di come l’inclusone lavorativa delle persone con disabilità sia fondamentale, a fine incontro è stato offerto agli ospiti un buffet curato dalla cooperativa La locanda dei girasoli, gestito da persone con disabilità cognitiva.

La serata si è conclusa con la passeggiata notturna di un tratto della Via Sacra, esempio di una delle attività che il progetto Salus per Artem realizza per coinvolgere le persone con disabilità fisica e cognitiva, ma anche disagio sociale ed economico, integrando la trasmissione della conoscenza storico artistica ed archeologica alle sensazioni tattili, affinché la bellezza possa essere un diritto accessibile a di tutti. 

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