Premio Strega 2022, Mario Desiati vince con il suo "Spatriati" | Culture
Top

Premio Strega 2022, Mario Desiati vince con il suo "Spatriati"

Omaggio a Raffaele La Capria, morto il 26 giugno 2022, protagonista di una grande edizione del Premio, quella del 1961 che vinse con 'Ferito a morte' che il regista e scrittore Roberto Andò ha annunciato di voler portare in teatro.

Premio Strega 2022, Mario Desiati vince con il suo "Spatriati"
Preroll

globalist Modifica articolo

8 Luglio 2022 - 10.24 Globalist.it


ATF

Mario Desiati ha vinto il ‘Premio Strega 2022’, la prima edizione della storia con ben 7 autori in finale.

Arrivato con la fidanzata al Ninfeo di Villa Giulia, Desiati ha brillato subito per originalità la sera della proclamazione, il 7 luglio, all’improvviso bagnata della pioggia.

In collegamento da casa, Veronica Galletta, a causa del Covid mentre Fabio Bacà, finalmente negativo al tampone, è riuscito a venire in un Ninfeo contingentato, ma che sembra quasi tornato alla normalità. 
La diretta su Rai3 è partita alle 23 sotto un improvviso ma breve acquazzone, con Geppi Cucciari sotto l’ombrello tenuto da Emanuele Trevi, presidente del seggio, e un fuggi fuggi degli ospiti sotto i portici del Ninfeo. 
Vincitore annunciato, super favorito dall’inizio della competizione, Desiati, con 166 voti per il suo ‘Spatriati’ (Einaudi), ha sbaragliato tutti al suo secondo emozionante ritorno in finale dopo quello del 2011 con Ternitti (Mondadori).

I suoi personaggi irregolari, alla ricerca di un futuro e di un’identità, come Francesco Veleno (che avevamo già incontrato ne ‘Il Libro dell’amore proibito’) e Claudia Fanelli, protagonisti di questa storia fluida, ambientata tra la Puglia e Berlino, dove torna spesso la parola patria, hanno conquistato pubblico e critica. Lui è insicuro, lei è ribelle, sono profondamente amici fin dai tempi del liceo a Martina Franca e arriveranno sul grande schermo grazie alla Dude, giovane casa di produzione milanese che ha acquistato i diritti del romanzo presentato allo Strega da Alessandro Piperno. ‘Spatriati’ è una parola del dialetto martinese che vuol dire, appunto, irregolare. “E’ un seme dentro tutti noi’ spiega Desiati, 45 anni di Martina Franca.

Al secondo posto, con un ampio distacco, Claudio Piersanti che ha avuto 90 voti per il suo ‘Quel maledetto Vronskij ‘ (Rizzoli) in cui racconta la storia di un tipografo, Giovanni, che non si arrende all’improvviso addio, in un biglietto, della moglie Giulia, con cui sta insieme dall’adolescenza. E al terzo Alessandra Carati, con un vestito cortissimo fiorato sui toni grigio neri, in stile giapponese che ha avuto 83 voti per ‘E poi saremo salvi’ (Mondadori) con Aida, profuga bosniaca che a sei anni fugge dalla guerra con la famiglia verso l’Italia. 
Con lei era ex aequo nella settina finalista Fabio Baca’ (anche nella cinquina del Premio Campiello 2022) che si è aggiudicato il il sesto posto con 51 voti per ‘Nova’ (Adelphi), storia di violenza e conoscenza dell’altro con protagonista il neurochirurgo Davide.

Al quarto posto Veronica Raimo, in sobrio total black, già vincitrice del Premio Strega Giovani 2022 con ‘Niente di vero’ che va in direzioni non prestabilite con molta ironia, che ha avuto 62 voti ed è il secondo titolo Einaudi in gara, per un totale di quattro titoli del Gruppo Mondadori. Quinto per un soffio Marco Amerighi in vestito firmato riciclato, un po’ ansioso di natura che dice: “non vedo l’ora di scendere a bere un cocktail”. Il suo Randagi (Bollati Boringhieri) in cui da voce a una generazione spiazzata dalla consapevolezza di vivere la decrescita e alla storia di una famiglia dove prima o poi tutti i maschi spariscono, ha avuto 61 voti. E settima Veronica Galletta con ‘Nina sull’argine’ (minimum fax), titolo ripescato di un editore indipendente. 

Omaggio a Raffaele La Capria, morto il 26 giugno 2022, protagonista di una grande edizione del Premio, quella del 1961 che vinse con ‘Ferito a morte’ che il regista e scrittore Roberto Andò ha annunciato di voler portare in teatro in un adattamento con Emanuele Trevi. “E’ un romanzo diventato subito un classico, molto adatto al teatro” ha detto Andò. 

Native

Articoli correlati