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Addio a John Le Carré, scrittore che ha reso lo spionaggio arte letteraria

L’autore de “La spia che venne dal freddo” creò romanzi a partire dalla sua esperienza. Aveva 89 anni ed era contrario alla Brexit

Addio a John Le Carré, scrittore che ha reso lo spionaggio arte letteraria
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14 Dicembre 2020 - 09.23


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È morto per una polmonite, lo scrittore britannico che era stato una spia e aveva scritto aveva fatto dello spionaggio la sostanza narrativa dei suoi romanzi: prima era l’Occidente contro l’Est comunista, poi dopo la fine della “Guerra fredda” e della contrapposizione tra paesi capitalisti e paesi comunisti aveva saputo rinnovarsi senza restare ancorato a quella dicotomia ideologica. Aveva 89 anni.

Lo ha annunciato il suo agente Jonny Geller: “È con grande tristezza che devo annunciare che David Cornwell, noto al mondo come John Le Carrè, è morto sabato 12 dicembre 2020, dopo una breve malattia (non legata al Covid-19), in Cornovaglia. Aveva 89 anni. I nostri pensieri vanno ai suoi quattro figli, alle loro famiglie e alla sua cara moglie Jane”. John Le Carré era nato a Poole nel 1931.

Il suo romanzo rivelatore fu “La spia che venne dal freddo” (1963). Tra gli alti libri si annoverano titoli come “La talpa”, “L’onorevole scolaro”, “Tutti gli uomini di Smiley”, “Chiamata per il morto”, “La casa Russia”, “Un passato da spia” e, tra gli ultimi titoli “La spia che corre sul campo”. Politicamente si riteneva un patriota, non un nazionalista. Le Carré era nettamente contrario alla Brexit e si era schierato pubblicamente contro l’uscita del suo paese dall’Unione europea.

David J. M. Cornwell (il suo vero nome) aveva insegnato all’università di Eton, istituto dell’élite inglese, entrò nel ministero degli Esteri britannico, aveva un’ottima capacità nelle lingue, venne reclutato dai servizi segreti (MI6). Da qui creò nel 1961, il personaggio dell’agente segreto George Smiley, protagonista di molti suoi romanzi. Le Carré esordì come romanziere nel 1961, con “Chiamata per il morto”, mentre lavorava ai servizi segreti britannici. Dovette lasciare perché Kim Philby, un agente doppiogiochista al servizio del Kgb, il servizio sovietico, rivelò chi erano molti agenti di sua maestà. In quel romanzo delineò il suo personaggio-spia, George Smiley. Che come agente segreto era molto diverso dal conterraneo James Bond, dalla vita molto meno spettacolare e “glamour”. E le sue narrazioni hanno prestato molta attenzione alla storia, alla politica, ai dubbi di vita e filosofici dei suoi personaggi senza divisioni manichee tra bene e male.

Lo scrittore si è sposato due volte. Nel 1954 la prima moglie è Alison Ann Veronica Sharp, con la quale ha avuto tre figli. Al primo matrimonio è ispirato il suo romanzo “Un ingenuo e sentimentale amante”, tra le poche pagine che deviano il corso rispetto al thriller e alle storie di spionaggio. Il matrimonio è durato fino al divorzio del 1971. Nell’anno successivo si è sposato con Valerie Jane Eustace, con la quale ha un figlio.

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