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Rosellina Madeo: "Troppi pregiudizi su femmine e maschi, con un libro li smonto"

Avvocatessa di Corigliano Rossano, l'autrice pubblica un albo illustrato per scardinare gli stereotipi indotti a bambine e bambini. Con disegni di Chiara Fortina

Rosellina Madeo: "Troppi pregiudizi su femmine e maschi, con un libro li smonto"
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7 Marzo 2019 - 18.34


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Francesca Fradelloni

“Il ruolo naturale della donna è in famiglia”, lo dice un manifesto per la Festa della donna, lanciato su Facebook dalla Lega Giovani di Crotone. Una sorta di “profilo del vero maschio leghista”. Perché secondo gli attivisti calabresi, il vero maschilista, il vero denigratore della funzione sociale della donna sarebbe chi parla “ancora di quote rosa”. Non è importante che buona parte delle donne italiane laureate non lavori, né tantomeno cerchi lavoro. Un problema culturale e sociale che è un danno sia per le donne stesse sia per il Pil del nostro Paese. Una danno che si quantifica con il 17% di donne laureate inattive.

Inoltre secondo il volantino leghista, è un denigratore della donna, chi sostiene una politica che rivendica un’autodeterminazione della donna. Questo perché per i giovani leghisti della Calabria non ha nessun valore che le donne italiane guadagnino 3000 euro in meno all’anno a parità di mansione e ruolo. Il bello è quando nel volantino leghista si racconta della “missione sociale della donna per la sopravvivenza della nostra nazione”, buttando al cesso tutte quelle battaglie perché la donna possa lavorare e perché la maternità non venga più vista come un problema e un ostacolo. Insomma, un balzo indietro di 50 anni.

Per il leghista autore del manifesto dell’8marzo: “Il femminismo ha distrutto la famiglia”

L’albo illustrato per superare i pregiudizi
Sembra arrivato al momento giusto l’albo illustrato di Rosellina Madeo già presidente del Consiglio comunale di Rossano, dal titolo “Femmine e Maschi: diversi ma uguali”, edito da L’Eco dello Jonio (pp. 48, € 13,00), che si rivolge alle bambine e ai bambini di tutte le età con un arduo obiettivo: quello di superare i pregiudizi. Un libro nato per le bambine e i bambini, che dovrà essere letto da loro e dalle loro maestre.

Illustrato da Chiara Fortina, il libro è un concentrato di colori e di messaggi positivi: seppure nel rispetto delle caratteristiche proprie (rosa per le bimbe, azzurro per i maschietti), le differenze di genere non devono essere mai un limite né un impedimento alla realizzazione di un sogno o di una propensione interiore. Per questo, il superamento dei pregiudizi avviene attraverso la conoscenza delle tappe più significative del lungo percorso delle donne in Italia nella conquista dei diritti civili che le hanno permesso di partecipare appieno alla vita sociale ed economica del Paese.

Gli anni decisivi: quando siamo piccoli
Oltre a farli lavorare con l’immaginazione e la fantasia, i bambini attraverso la lettura dei libri conoscono il mondo che li circonda, connettono il passato con il presente e imparano a capire che le persone agiscono in base a scopi, progetti, valori e legami. Già tra i due e i tre anni, sanno riconoscere i ruoli all’interno della famiglia e iniziano a capire le regole della vita sociale. È proprio in questo periodo che avviene il processo di acquisizione degli stereotipi di genere, quando imparano a distinguere alcune caratteristiche fisiche, tipicamente maschili o femminili, che influenzano i loro modi di pensare.

Per questi motivi, un libro può contribuire all’accettazione o al rifiuto di concetti e di comportamenti sociali. Ecco perché oggi più che mai nasce l’esigenza di utilizzare libri, fumetti e testi scolastici che veicolino messaggi e indicazioni comportamentali che aiutino a svincolarsi dal retaggio storico-culturale che ha condizionato i ruoli e i rapporti tra i generi negli ultimi secoli e che, ancora, condizionano sia i maschietti che le femminucce nel modo di comportarsi, giocare e sognare.

Rosellina Madeo: “Non voglio che mia figlia cresca in gabbie ideologiche”
L’autrice ha molto a cuore questo tema: occupandosi da anni di politiche di genere nella sua professione di avvocato. È stata consigliera di parità della Provincia di Cosenza per il Ministero del lavoro e delle Pari opportunità. “Mi ha spinto a scrivere anche il mio ruolo di madre, e non solo quello istituzionale e professionale. Sono madre di Gioia di 6 anni, non voglio che lei cresca in gabbie ideologiche e sociali”, racconta la scrittrice. “Troppi gli stereotipi che ancora oggi inconsapevolmente spesso talvolta invece purtroppo scientemente impartiamo con l’educazione ai nostri figli. Mi occupo da moltissimi anni di politiche di genere e ho contezza vera delle difficoltà, molte vissute personalmente, altre riscontrate attraverso l’esercizio della mia professione di avvocato, che una donna deve subire”.

“Permettere a uomini e donne di essere genitori e lavoratori”
Senza voler in questa occasione parlare del nostro Stato zoppicante, del welfare debole, della legislazione corposa a tutela della famiglia ma poco incisiva, e di tutta quella rete di aiuti informali che rendono possibile ad oggi la conciliazione, il libro vuole partire da un fatto culturale. “Credo ‒ dice l’autrice – e posso affermarlo empiricamente, che il problema delle politiche di genere sarà pienamente risolto quando si permetterà all’uomo e alla donna di essere scambievolmente genitori e lavoratori, senza quei rigidi ruoli che la società italiana ci ha imposto sin dagli albori”.

Certo, passi in avanti ne sono stati fatti tanti nel lungo, appassionante e complicato cammino verso la parità, ma la strada è ancora lunga. “Per questo credo fermamente che la risoluzione dei problemi strutturali del nostro Paese (il deficit demografico, la mancanza di figure femminili nei luoghi decisionali e, non da ultimo, il preoccupante fenomeno della violenza sulle donne) passi attraverso l’educazione delle nuove generazioni al rispetto e alla valorizzazione delle differenze di genere”, dice ancora l’autrice. Ecco il motivo di questo libro che è rivolto soprattutto alle alunne e agli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado, ai loro docenti e ai genitori, pedine fondamentali per la crescita dei cittadini di domani.

“I diritti conquistati frutto delle negazioni nel passato”
I diritti che oggi appaiono scontati sono il risultato di lotte e battaglie. “Nasce così l’idea di un viaggio nel tempo, attraverso il quale ribadire che tali diritti sono frutto delle negazioni nel passato e che la legislazione internazionale prima e italiana poi ha colmato col passare degli anni. I riferimenti normativi hanno lo scopo di contestualizzare e dare le giuste coordinate ai piccoli lettori che – ne sono certa – saranno entusiasti di intraprendere questo viaggio insieme a me”, conclude la Madeo. Il libro uscirà sabato 9 marzo.

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