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I libri italiani alla conquista dei mercati esteri: quasi 8mila titoli venduti

Presentata a Più libri, più liberi (alla Nuvola di Roma fino a domenica) la ricerca sull'import-export dell'editoria. I generi più venduti? Sempre quelli che riguardano il mondo dell'infanzia

I libri italiani alla conquista dei mercati esteri: quasi 8mila titoli venduti
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8 Dicembre 2017 - 17.06


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L’editoria italiana conferma anche in questo 2017 la sua dimensione internazionale e la sua capacità di conquistare con i suoi libri e i suoi autori i mercati esteri. E questo è ancor più vero per i piccoli e medi editori che registrano una crescita nella vendita dei diritti. È quanto emerge dall’Indagine import export dei diritti 2017, realizzata dall’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) in collaborazione con ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e presentata oggi a Più libri più liberi, la Fiera della Piccola e media Editoria in programma fino al 10 dicembre alla Nuvola Roma Convention Center.
La fotografia su come le case editrici italiane si muovono in ambito internazionale evidenzia che nel 2017 sono stati venduti all’estero i diritti di 7.455 titoli (+13,6% rispetto al 2016) mentre ne hanno acquistati 9.227 (-2,9% sul 2016): siamo un Paese di lettori ed editori curiosi a cui piace esplorare e conoscere le «nuove» letterature e mondi narrativi e sociali anche molto lontani da quelli in cui viviamo.
Quali sono i generi più venduti? Bambini e ragazzi, che convalida la quota di mercato con il 49% delle vendite (+7,7% sul 2016). Seguono la Narrativa di autori italiani (23,8%) e la Saggistica (16,5%).
E i generi più acquistati? Gli editori italiani concentrano la loro attenzione sull’acquisto della Narrativa di autori stranieri che rappresenta il 35,5% (-3% sul 2016) degli acquisti di diritti. Gli altri generi mantengono sostanzialmente le quote del 2016: Bambini e ragazzi coprono il 26,4% e la Saggistica il 18,4%.
Dove si vende? È naturalmente l’Europa a confermarsi come il principale mercato di sbocco delle vendite con il 63,1% delle opere vendute (+8% rispetto al 2016) mentre è il Medio Oriente (soprattutto per via degli editori Turchi) con il 7,4% delle vendite ad avere la crescita più sostenuta: +75,3% rispetto al 2016. Non a caso è l’area dove negli ultimi anni si è concentrate maggiormente la partecipazione a Fiere da parte dell’editoria italiana con il supporto di ICE Agenzia.
E da dove si acquista? Anche la maggior parte degli acquisti si concentrano in Europa, tanto da coprire il 54,4% nel 2017 (ma in calo rispetto al 60,2% nel 2016). Aumenta la nostra sua capacità di acquisto l’Asia con il 13,2% dei titoli.
Quali sono i risultati dei piccoli editori? Secondo gli ultimi dati disponibili (2016, i dati 2017 sulla piccola editoria non sono ancora stati elaborati) acquistiamo più diritti all’estero di quanti ne vendiamo. Ma, al tempo stesso, aumentiamo la nostra capacità di vendere. Ne è un esempio il fatto che il 12,5% delle vendite dei diritti è coperto dalle piccole case editrici, in crescita del +31,9% rispetto al 2015. Nel 2016 l’acquisto dei diritti rappresenta il 46,2% (+4,5% sul 2015).
Le coedizioni sono un altro tassello importante dei processi di internazionalizzazione dell’editoria italiana. Nel 2017 sono state 1.123 le coedizioni realizzate con gli editori stranieri (+1,9% rispetto al 2016). Anche in questo caso si impone il genere dei Bambini e Ragazzi, che con il 70,6% domina le coedizioni (era il 57,7% nel 2016) e occupa quasi i due terzi del mercato, seguito dagli Illustrati che rappresentano il 17,6%.
Anche l’export cresce: Il valore complessivo dell’export editoriale nel 2017 è di 315,3milioni di euro, in crescita rispetto ai 301milioni del 2016. In particolare ad aumentare sono i ricavi dalla vendita dei libri italiani all’estero che sono 44,5milioni e insieme ai ricavi da vendita di diritti all’estero rappresentano 125,3milioni di euro (+1% rispetto al 2016) cioè il 4,5%/5% del mercato.
“I dati che abbiamo presentato attraverso questo Osservatorio, che dal 2014 realizziamo assieme a ICE Agenzia – ha commentato Ricardo Franco Levi, presidente di AIE –, confermano il ruolo importante dell’editoria italiana, non a caso prima industria culturale del Paese, e della partecipazione alle fiere internazionali. Cresciamo in quelle aree in cui negli anni l’AIE e gli editori italiani hanno partecipato a collettive o a «missioni esplorative»: dalla Cina al Medio Oriente. Si vede crescere la capacità di proporsi su un ventaglio sempre più articolato di Paesi, con generi e proposte editoriali altrettanto articolate: non più solo bambini e ragazzi, ma da qualche anno con la narrativa. La stessa saggistica mostra, dopo anni, segni di una nuova vitalità. Vendiamo e compriamo”.
“Dall’indagine realizzata dall’ICE Agenzia e AIE – ha detto Ferdinando Fiore, dirigente dell’Ufficio Beni di Consumo dell’ICE Agenzia – è emerso che la compravendita dei diritti con l’estero, dopo qualche anno di stasi, sta riprendendo con il segno positivo quasi dappertutto confermando la bontà sia degli investimenti fatti sia dei paesi selezionati”.

 

 

 

 

 

 

 

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