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Il ministro Lollobrigida e i capitreno stranieri

Quando sostiene che è meglio non “arrendersi alla sostituzione etnica”, immagina qualche funzionario ferroviario immigrato che ginge di non capirlo quando chiede di fermare il treno

Il ministro Lollobrigida e i capitreno stranieri
Francesco Lollobrigida
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18 Dicembre 2023 - 14.42


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Questa è una delle esercitazioni svolte dalle studentesse e dagli studenti che stanno frequentando il laboratorio di giornalismo, tenuto dal Professore Maurizio Boldrini. Sono da considerarsi, per l’appunto, come esercitazioni e non come veri articoli.

di Damiano Nifosi

Si sa, il servizio delle Ferrovie dello Stato italiano non gode della migliore reputazione tra i suoi utenti: il punto focale delle lamentele riguarda i vari ritardi che spesso e volentieri accompagnano i treni. Tra i malcapitati che ne soffrono, si annovera anche il caso del ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, che come ogni buon cittadino che si rispetti, in data 22 novembre, ha scelto un Frecciarossa (tratta Torino-Salerno) per recarsi a Caivano, dove lo attendeva l’inaugurazione di un parco urbano.

Il caso vuole che il treno avesse già accumulato 100 minuti di ritardo al momento in cui il ministro ci è salito sopra, anche se lui stesso si è difeso dicendo di essere ignaro del ritardo: effettivamente, possiamo ipotizzare che in una stazione poco importante come Roma Termini i maxischermi, dove si trovano le informazioni relative ad ogni treno, fossero rotti o malfunzionanti. Ecco che, dunque, all’altezza di Roma Ciampino il treno fa una fermata speciale, su richiesta dello stesso Lollobrigida.

Nei giorni successivi sono fioccate le proteste, contestandogli un abuso di potere, o quantomeno tacciandolo di arroganza: il povero ministro si è difeso sostenendo che le sue azioni erano state svolte nel pieno rispetto del regolamento. Ciò ci rincuora, perché adesso sappiamo che basterà fare uno squillo al capotreno per poter scendere quando e dove vogliamo (ammesso che rispondano anche a chi non è ministro o a chi non convive con la sorella della Premier)

Quella che è passata alla storia come “la gaffe del treno” è solo l’ultima di una lunga serie. D’altra parte, è bene ricordarsi che il ministro Lollobrigida si occupa di agricoltura, argomento su cui ha dato spesso prova della sua invidiabile preparazione. Non ha esitato nel dimostrarcela sulla questione delle carni sintetiche, dicendo che “secondo un rapporto dell’OMS presentano 53 rischi per la salute”, prendendosi la briga di tradurre “hazard” in maniera incorretta (è un termine che indica un pericolo, e non un rischio: inoltre vi sono numerosi hazard anche per le carni naturali, come così per tutti gli altri alimenti).

Ma il nostro ministro è un uomo poliedrico, moderno, e dunque informato su tutto. Esprimendosi sul tema della natalità, per esempio, ha voluto ribadire come “incrementare la natalità serve a mantenere l’appartenenza alla cultura italiana e al nostro ceppo linguistico” ed a non “arrendersi alla sostituzione etnica”.

Forse teme un futuro dove avremo capitreno stranieri che potrebbero interpretare erroneamente le sue umili richieste?

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