Questa è una delle esercitazioni svolte dalle studentesse e dagli studenti che stanno frequentando il Laboratorio di giornalismo, tenuto dal Professore Maurizio Boldrini. Sono da considerarsi, per l’appunto, come esercitazioni e non come veri articoli.
di Francesco Frati
È avvenuta oggi, in parlamento, la votazione voluta dal governo per il taglio del canone Rai e si è conclusa con la bocciatura dell’emendamento. Voci parlano di una spaccatura all’interno della maggioranza visti i 12 voti contrari e i soli 10 a favore, con Forza Italia che ha votato insieme all’opposizione. Il governo per voce della premier Giorgia Meloni si dice tranquilla. “Sono schermaglie. Non ci vedo niente di particolarmente serio…“, ha risposto davanti ai cronisti che insinuavano frizioni all’interno del governo.
Il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani spiega che l’emendamento non ha ricevuto i voti del suo partito perché non utile ad abbassare la pressione fiscale, aggiungendo che con i soldi necessari per finanziare la Rai, si possono veramente tagliare le tasse. Anche lui smorza le voci di crisi all’interno del governo. “Non c’è nessun inciampo, siamo sempre stati coerenti con quello che abbiamo detto”, ha concluso.
Sulla stessa lunghezza d’onda è anche il ministro dei trasporti e leader della Lega Matteo Salvini, che smonta le polemiche e guarda al futuro. “Sono stati 25 mesi produttivi e abbiamo davanti altri 3 anni altrettanto produttivi”, ha detto. Già nei giorni scorsi in un’intervista rilasciata a RTL 102.5 aveva assicurato come il taglio del canone fosse un obiettivo del centrodestra da sempre, e che se non fosse arrivato per i voti di Forza Italia avrebbe provato dispiacere per gli Italiani, non facendo però mancare la promessa di lavorare prontamente su altri fronti
L’opposizione invece non ci sta e attacca. “L’emendamento è stato bocciato per i voti di Forza Italia” ha affermato la segretaria del PD Elly Schlein, mettendo il dito nella piaga e sottolineando la grave spaccatura all’intero del governo, definendo la maggioranza in frantumi, con i ministri più impegnati a litigare e competere tra di loro che a fare il bene del paese.
“Divisi in Europa, sulla politica estera e oggi anche in Parlamento”, ha commentato il leader del M5s Giuseppe Conte su X, sostenendo come l’unità professata dalla premier sia soltanto un film, invitandola a chiarire se la maggioranza esiste ancora o meno. “Mentre loro litigano c’è un paese che soffre in attesa di visite all’ospedale più rapide, treni che passano e provvedimento contro il carovita”, ha chiosato l’ex premier.
