Al MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, arriva Mediterranea, la mostra realizzata dalla stessa Fondazione del Museo e da Med-Or-Italian Foundation.
Fino al 31 agosto sarà possibile ripercorrere pezzi di storia di epoche diverse, come il rostro di una nave romana appartenente alla flotta che vinse i cartaginesi nel 241 a.C. e la testa di Ulisse, o le mappe nautiche del XVII secolo di Francesco Oliva e Giovan Battista Cavallini, alle quali sono state affiancate le immagini satellitari moderne.
Promossa dal Ministero della Cultura e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Mediterranea vuole raccontare il Grande Mare, tramite la memoria, la vita e i ricordi dei popoli.
La presidente della Fondazione Maxxi, Emanuela Bruni, ha spiegato: “Il Mediterraneo, nella sua intrinseca pluralità, si configura come spazio di riflessione e confronto, in cui l’arte può contribuire in modo concreto a generare nuove prospettive di dialogo”.
Organizzata in collaborazione con Agenzia Spaziale Italiana, Agenzia Spaziale Europea, e-GEOS e Telespazio, l’esposizione è stata curara da Viviana Panaccia, che all’ANSA racconta:
“La mostra racconta il Mar Mediterraneo in tutta la sua complessità. Parla di popoli, culture e arte, cercando di creare un dialogo tra scienza e arte, archeologia e natura. Il paesaggio è una parte importante di questo viaggio, ma soprattutto le emergenze che questo mare oggi si trova ad affrontare: emergenze di carattere ambientale, sociale, di flussi migratori”.