Una produzione britannica che, in poche settimane, ha catalizzato l’attenzione del pubblico italiano diventando un autentico caso mediatico. Si tratta di Adolescence, miniserie in quattro episodi (ideata da Jack Thorne e Stephen Graham, quest’ultimo tra i coproduttori di Plan B insieme a Brad Pitt) ha rapidamente scalato le classifiche di Netflix, conquistando la vetta e superando titoli di grande richiamo come Il Gattopardo.
La trama racconta la triste storia della famiglia Miller, che una sera si trova a dover affrontare l’arresto inaspettato del figlio 13enne Jamie, accusato di omicido della compagna di classe Katie. Da quel momento inizia un calvario per i genitori Eddie (lo stesso Stephen Graham) e Amanda (Christine Tremarco) e per la sorella Lisa (Amelia Pease), fino alla sentenza.
Questa serie sta avendo molto successo, tanto da accumulare oltre 24,3 milioni di visualizzazioni, proprio grazie alla tematica affrontata: la gestione del periodo adolescenziale per i genitori che hanno una idea dei propri figli che spesso non coincide con la realtà.
Un altro tema che la serie mette in luce è la “subcultura Incel”, ovvero il famoso 80/20: la teoria per cui l’80% delle donne è attratta solo dal 20% degli uomini belli e dotati mentre gli altri rientrano nella “involuntary celibacy”, e ciò causa sentimenti negativi e misoginia nei ragazzi etichettati come sfigati.
Ma la serie spicca di originalità proprio perché sceglie di non giustificare Jamie, non strutturandolo come vittima di esperienze violente o contesti problematici né come affetto da una malattia (come accade a molti prodotti cinematografici dello stesso genere). Ciò dà l’idea di un personaggio che trasmette la misoginia nel suo significato più puro. Un esempio che rende questo tema molto realistico è ciò che è avvenuto in Italia con il caso di Giulia Cecchettin.
Forse è proprio questo che rende Adolescence una serie così acclamata dalla critica: indaga infatti ciò che la società vede soltanto nei femmincidi raccontati da quache notiziario. Gli episodi mettono in luce la tossicità nelle relazioni tra maschi e femmine, incorniciati in un contesto di estremo realismo proprio perché la trama si svolge in una famiglia normale nella quale si rispecchia la maggior parte delle persone, facendo emergere i pericoli che minacciano la società.