“Il Louvre è un simbolo della Francia, una fonte di orgoglio per il Paese. Sarebbe sbagliato rimanere sordi e ciechi di fronte ai rischi che incombono sul museo” queste le parole dell’entourage del presidente francese Macron che martedì si recherà sul luogo per verificare personalmente lo stato in cui versa il complesso.
Laurence des Cars, presidente e direttrice del museo parigino, ha criticato “il numero crescente di problemi in spazi talvolta in pessimo stato di manutenzione”, “l’obsolescenza delle attrezzature tecniche” e “le preoccupanti variazioni di temperatura che mettono a rischio lo stato di conservazione delle opere”.
L’ultimo grande restauro del museo era iniziato nel 1981 dietro la spinta dell’allora presidente: il socialista Francois Mitterrand e aveva visto l’ampliamento e la costruzione della celebre piramide del Grand Louvre.
Il museo difatti non espone solo la Gioconda ma è il museo più grande del mondo con oltre 35.000 opere nei quattro piani espositivi. Pensato per accogliere fino a quattro milioni di visitatori all’anno, oggi questo numero è più che raddoppiato e la situazione è diventata insostenibile.
Le aree relax e ristoro inadeguate e i servizi igienici al di sotto dello standard internazionale sono solo alcune delle critiche mosse al museo negli ultimi anni e sono un problema non più ignorabile.
Già due anni fa la des Cars direttrice del Louvre aveva fatto presente la situazione in un rapporto in cui illustrava i lavori di manutenzione e i miglioramenti necessari (un nuovo ingresso, il potenziamento delle aree relax e ristoro…) per un buon funzionamento del museo e da allora l’attenzione alla situazione era rimasta costante.
Dopo il restauro mastodontico della cattedrale di Notre-Dame, quello del Louvre potrebbe essere il nuovo obiettivo di Macron: una grande sfida a due anni dalla scadenza del mandato a seguito del quale non potrà più candidarsi.
Sarebbero necessari almeno “100 milioni di euro di investimenti, in particolare per i lavori di restauro prioritari, di cui solo 26 milioni di euro sono garantiti per il 2024, mentre il resto dovrà essere spalmato fino al 2032, a causa della mancanza di budget”, hanno dichiarato fonti vicine al dossier.
Secondo le stime della direzione del museo la spesa ammonterebbe a 500 milioni di euro per la manutenzione, il restauro e la messa a norma del palazzo, e altri 400 milioni per costruire il nuovo ingresso e le nuove sale che potrebbero ospitare la Gioconda, le mostre temporanee e le aree tecnico-scientifiche.