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La Specola di Firenze: riapertura e celebrazione dei 250 anni di storia scientifica

Le nuove sale, arricchite di collezioni mineralogiche e cere botaniche visibili dopo un secolo, rappresentano un viaggio nel tempo, confermando così il ruolo di tesoro prezioso e fonte d'ispirazione per le nuove generazioni.

La Specola di Firenze: riapertura e celebrazione dei 250 anni di storia scientifica
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23 Febbraio 2024 - 17.32


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Un evento atteso e celebrato, la riapertura del Museo della Specola di Firenze si presenta come uno dei momenti clou delle celebrazioni del centenario dell’Università di Firenze. Dopo quattro anni e mezzo di intensi lavori di riqualificazione, il museo di storia naturale torna a brillare, festeggiando i suoi 250 anni di vita.

Inaugurato il 21 febbraio 1775 come ‘Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale’ dal Granduca Pietro Leopoldo, La Specola è stato il primo esempio in Europa di istituzione scientifica aperta a tutti. La riapertura, avvenuta proprio nel giorno del suo compleanno, segna l’ingresso nel 250° anniversario dalla sua fondazione, rappresentando un punto di riferimento nella storia della scienza toscana.

L’intervento di riqualificazione, finanziato dalla Regione Toscana (3,5 milioni di euro) e dall’Università di Firenze (2,5 milioni di euro), ha interessato 2,280 metri quadri, con l’aggiunta di 13 nuove sale espositive che ampliano la già ricca offerta museale.

Tra le nuove attrazioni, spiccano le collezioni mineralogiche, esposte nuovamente dopo un secolo e mezzo. La Collezione medicea di pietre lavorate, con reperti come le coppe in diaspro e giada nefrite di Lorenzo il Magnifico, offre uno sguardo affascinante sul collezionismo mediceo tra il XV e il XVIII secolo. Dai minerali dell’Elba allo zolfo siciliano, fino ai cristalli di topazio e acquamarina del Brasile, l’esposizione illustra l’evoluzione dei minerali attraverso i quattro miliardi e mezzo di storia del nostro pianeta.

Il percorso ‘Arte e Scienza’ al secondo piano svela la genesi e l’evoluzione della ceroplastica fiorentina, con particolare attenzione alla Venere smontabile di Clemente Susini (1754 – 1814). Le nuove sale ospitano anche una straordinaria collezione di cere botaniche, tornate visibili dopo oltre un secolo, affiancate dalle tavole in cera di anatomia, istologia e patologia botanica di Clemente Susini e Giovan Battista Amici.

Oltre alle nuove collezioni, le sale storiche presentano vetrine illuminate in modo innovativo, mettendo in evidenza la collezione zoologica con animali provenienti da tutto il mondo. Sono 4,600 gli esemplari oggetto di una speciale manutenzione per l’occasione, tra cui diverse specie estinte. Il Salone degli scheletri ospita la rara esposizione di vertebrati, soprattutto mammiferi, mentre la Tribuna dedicata a Galileo Galilei, esempio di architettura tardo neoclassica fiorentina, continua ad affascinare i visitatori.

Il Torrino astronomico, con la sua Sala della Meridiana e l’antico osservatorio, completa il percorso storico del museo, arricchendo l’esperienza dei visitatori con uno sguardo al cielo e alle meraviglie astronomiche.

Il presidente Eugenio Giani sottolinea l’importanza di questo museo, che caratterizza Firenze e ne esalta l’identità scientifica. La Specola, con la sua riapertura, continua a illuminare il passato e il presente, confermandosi come eccellenza nel panorama museale europeo e una risorsa inestimabile per la formazione e l’ispirazione delle generazioni future.

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