"I libri si sentono soli": un viaggio nella biblioteca di famiglia di Rafaele Contu | Culture
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"I libri si sentono soli": un viaggio nella biblioteca di famiglia di Rafaele Contu

A Milano una mostra sui tesori letterari presenti all'interno della biblioteca della famiglia Contu, dagli appunti di Ungaretti alle lettere di Montale e tanto altro.

"I libri si sentono soli": un viaggio nella biblioteca di famiglia di Rafaele Contu
Biblioteca Contu
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19 Novembre 2023 - 17.34


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Una straordinaria vetrina sulla storia letteraria e culturale si apre all’Archivio di Stato di Milano con la mostra “I libri si sentono soli: Storia e storie di una biblioteca di famiglia”. In esposizione fino al 4 dicembre, l’evento offre un affascinante sguardo su un tesoro di opere uniche, tra cui un’edizione speciale della Divina Commedia in sardo-italiano del 1929, gli appunti di Giuseppe Ungaretti, e preziose lettere di Eugenio Montale e Paul Valery, tutte indirizzate a Rafaele Contu.

La mostra è un’ode al patrimonio letterario custodito nella biblioteca di famiglia di Luigi Contu, direttore dell’ANSA, narrata in dettaglio nel suo libro omonimo, pubblicato dalla Nave di Teseo. Il libro è un tributo alla passione e alla curiosità del nonno di Contu, Rafaele Contu, sardo, originario di Tortolì (Nuoro), figura di spicco nel panorama culturale del suo tempo.

Rafaele Contu, oltre ad essere stato un dirigente del ministero della Guerra fascista, era un appassionato di scienza e poesia, nonché amico di intellettuali del calibro di Ungaretti e Valery. Il libro di suo nipote Luigi è stato presentato durante Bookcity, la manifestazione dedicata ai libri e alla lettura, si propone come una sorta di chiave d’accesso a un mondo ricco di storia e conoscenza.

La mostra offre solo un assaggio di questo ricco patrimonio, dato che il prossimo 4 dicembre sarà inaugurata la seconda parte dell’esposizione, dedicata alle due guerre e al periodo del fascismo. Il vicedirettore del Corriere della Sera, Aldo Cazzullo, parteciperà ad un dibattito che arricchirà ulteriormente la comprensione di quel terribile periodo storico.

Uno degli oggetti più affascinanti in esposizione è la poesia fantasma di Giuseppe Ungaretti intitolata ‘Inno‘. La scoperta di questo scritto, avvenuta durante il riordino della biblioteca di famiglia da parte di Luigi Contu e sua figlia Ludovica, rappresenta un’importante aggiunta al panorama letterario. Annotazioni in matita rossa, verosimilmente dell’autore, svelano un processo creativo inedito e lasciano intravedere un lato meno conosciuto di Ungaretti.

I libri si sentono soli” non è quindi solo una mostra, ma un viaggio attraverso le pagine di una famiglia e della sua eredità culturale, una testimonianza preziosa di un passato che continua a illuminare il presente.

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