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IED Roma: Designer in erba sfidano i cliché e alzano la voce sui temi sociali

Per i final work i giovani designers si sono messi alla prova in una sfilata dal titolo Me, My self and I. L'evento sarà il 12 luglio: protagonisti gli abiti e i molti temi sociali, tra cui la lotta contro il femminicidio.

IED Roma: Designer in erba sfidano i cliché e alzano la voce sui temi sociali
Fonte: Ansa.it
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12 Luglio 2023 - 17.02


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Designers emergenti pronti a portare sulla passerella la loro passione per la moda. Eppure, non c’è solo l’amore per questo lavoro e i sacrifici dei tre anni di studi, dietro gli abiti dei ragazzi dello IED-Istituto Europeo di Design di Roma c’è tanto altro: voglia di impegnarsi, di dire la propria, di portare davanti agli occhi di tutti, ancora una volta, temi sociali che non passano mai di moda e in questa occasione, sono proprio gli abiti a parlare per loro.

Per la giovane designer, Ban Zsofia Klara, per esempio, è stata una domanda ad ispirarla: sono stati davvero i suoi abiti, o come li indossava, ad aver ucciso Mahsa Amini? Ormai diventato mondiale, il caso della giovane 22enne curda fermata dalla polizia locale lo scorso 13 settembre, poi arrestata e pestata di botte per aver lasciato che dal suo hijab si intravedesse una ciocca dei suoi capelli risultando, dunque, non conforme ai dettami della legge coranica, la Shari’a. Arrivata in ospedale già in uno stato di morte cerebrale, morirà qualche giorno dopo, il 16 settembre del 2022. In poche ore la sua storia farà il giro del mondo contribuendo a sollevare diverse proteste in Iran insieme a molte altre manifestazioni a livello mondiale.

Così, per Ban Zsofia Klara, i suoi abiti parleranno anche di questo perché, come riportato da Ansa, per la giovane designer tra abusi e femminicidi l’abito viene spesso strumentalizzato quando si parla di violenza di genere. Il suo final work si chiamerà L’Amore Superbaby, andrà in scena sulla passerella insieme a quello dei suoi compagni il 12 luglio presso i giardini della sede della scuola romana, per una sfilata all’insegna dell’indipendenza e della libertà di espressione.

Per Zsofia Klara, i suoi abiti gridano libertà. Libertà di essere donne, in ciò che si è e in ciò che si vuole indossare, fosse per un giorno o per tutta la vita, in nome di una femminilità che non dovrebbe avere catene, dettami morali o regole in cui incanalarsi. Ad ispirarla l’eleganza dei costumi ottocenteschi, mixati ad elementi e forme decisamente più contemporanee.

Tanti i temi portati in passerella: insieme, quindi, al tema della lotta contro i femminicidi e l’esaltazione del femminile, c’è anche quello del superamento dei cliché legati ad arti, generi ed epoche… per una moda che quest’anno appare più sfrontata che mai, creativa, e, soprattutto, coraggiosa. E’ proprio questo il fil rouge che unisce le creazioni dei giovani studenti e studentesse.

Come il progetto L’autre moi dello studente Luca di Giacomantonio, con al centro il tema dell’identità di genere, e quello di Maria Chiara Sorbio, dal titolo Vitruviana, si è lasciata ispirare dal maestro Da Vinci per un viaggio attraverso il concetto di perfezione e trasformazione, sostituendo quello che si trova iscritto dentro il famoso cerchio disegnato da Leonardo con un inedito corpo femminile, simbolo di perfezione celeste e terrena.

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