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Tornano i Blur, band icona degli anni Novanta

Dopo otto anni, il gruppo inglese torna con un originale album, “The ballad of Darren” e con date di concerti in Italia.

Tornano i Blur, band icona degli anni Novanta
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Manuela Ballo Modifica articolo

24 Maggio 2023 - 18.19


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Vanno e vengono. Non le nuvole, come nel magnifico pezzo di Fabrizio De andré, ma i gruppi musicali, specie quelli che hanno fatto la storia delle band negli ultimi venti anni. La rivista Rolling Stones, nell’ultimo numero, ne ricostruisce le storie. Ma a me interessa, soprattutto, parlare del grande ritorno sul palco per i Blur, così come è un grande ritorno per tutti gli appassionati del “Britpop” di cui sono stati tra i maggior esponenti.

Una “reunion” attesa di una band che ha avuto un grandissimo successo negli anni Novanta e la cui scalata nelle classifiche ha avuto inizio, non tanto con il loro primo album, “Leisure”, quanto con il secondo “Modern life is rubbish. Chi non ricorda, tra gli appassionati, i brani “Chemical world” o “For Tomorrow”. Chi non ha mai cantato a squarciagola un singolo come “Song 2” contenuto nell’omonimo album del ‘97 “Chi?”.

A distanza di otto anni dal loro ultimo album (2015), “The magic whip”, i Blur ritornano non solo con delle date, ma con un nuovo album “The ballad of Darren”, composto da dieci brani che uscirà il 21 luglio, un giorno prima della data italiana del Lucca summer Festival in cui si esibiranno.

La band britannica, capeggiata da Damon Albar ha già pubblicato, in anteprima, il primo singolo del nuovo progetto. Il titolo del pezzo è “The Narcissist”. Un singolo criptico che lascia libera interpretazione all’acoltatore e che permette di vederci ciò che vuoi vedere.

Un brano malinconico e vivido, quattro minuti intensi di musica e parole per un testo, come dicevo, di non facile lettera ma che si presta a varie interpretazioni: “Oh mondo glorioso/Oh potenti valli di onde diventate selvagge /Connettici all’amore /E mantienici in pace per un po’ (per un po’)/Farò splendere una luce nei tuoi occhi/Probabilmente la farai splendere in me/Ma non cadrò questa volta/Con un po’ di fortuna ascolterò i segni”.

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