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“Amìh”: a Procida 2022 il progetto che ha dato vita alla prima orchestra di migranti

L’ensemble è composta da 14 musicisti provenienti da 7 diverse nazioni e 3 continenti, i quali si esibiranno tutti in concerto, con composizioni originali, nella serata del 26 novembre in piazza Marina Grande.

“Amìh”: a Procida 2022 il progetto che ha dato vita alla prima orchestra di migranti
In foto, il logo ufficiale di Procida 2022, attuale capitale italiana della cultura.
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22 Novembre 2022 - 12.44


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Il 2022 è l’anno dell’isola di Procida che dal 22 gennaio, nelle vesti di attuale Capitale della Cultura italiana, sta portando avanti il programma “Cultura non isola”. Il piano prevede il coinvolgimento di 350 artisti provenienti da 45 paesi differenti del mondo, impegnati nella realizzazione di 150 eventi distribuiti in 330 giorni, insiema a 44 progetti culturali, con l’obiettivo di porre l’isola come luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, modello delle culture e metafora dell’uomo contemporaneo.

In particolar modo, in questo contesto, grande rilievo è stato dato alla dimensione internazionale con due progetti; il primo, intitolato Echi delle distanze, svoltosi da maggio a settembre, ha visto il coinvolgimento di musicisti provenienti da isole di tutto il mondo mentre, il secondo, Amìh, avrà luogo da ottobre a novembre e includerà l’unione di 15 musicisti provenienti da diversi paesi di tutto il mondo.

L’idea e l’iniziativa di Amìh sono nate allo scopo di sviluppare un linguaggio comune attraverso la musica. Ed è proprio in quest’ambito che ha preso forma la prima orchestra di migranti, composta da 14 musicisti provenienti da 7 diverse nazioni e 3 continenti, selezionati attraverso una call lanciata dalla rete nazionale Sai (Sistema Accoglienza e Integrazione per rifugiati politici e richiedenti di asilo).

Il progetto prevede l’esecuzione di alcuni brani originali ed inediti, che sintetizzano le difficili storie di tutti i musicisti, raccontando la dolorosa partenza dai rispettivi paesi e il difficile approdo sulle coste italiane, dopo aver compiuto un viaggio lungo e faticoso.

Tutte le composizioni saranno presentate nel concerto ad ingresso libero, che si terrà nella serata del 26 novembre in piazza Marina Grande.

L’iraniano Mehdi, il guineano Mamady, il nigeriano Friday Enabulele e il gambiano Ousainou sono solo alcuni di coloro che si esibiranno nei brani originali, ispirati dalle rispettive culture, stili e lingue.

A sostegno del lavoro svolto c’è anche Osvaldo Di Dio, direttore musicale del progetto, che afferma che l’idea è proprio quella di celebrare la bellezza generatrice che può scaturire quando diversi linguaggi, musiche e culture si trovano a stretto contatto.

Sempre a Procida, si sta svolgendo, parallelamente a quello sopra citato, un altro progetto. 22 Nodi, è questo il nome dell’iniziativa dedicata ai migranti, che coinvolge gli ospiti del Sai sull’isola in una serie di laboratori incentrati attorno ai mestieri del mare.

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