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Orvieto: ritrovate 300 maioliche del XII e XVI secolo eccezionalmente conservate

In un pozzo adiacente un convento medievale nel territorio di Orvieto, sono state recuperate più di 300 maioliche integre. La scoperta è avvenuta grazie al lavoro della professoressa Simonetta Stopponi, a capo dell'associazione Campo della Fiera.

Orvieto: ritrovate 300 maioliche del XII e XVI secolo eccezionalmente conservate
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25 Agosto 2022 - 18.54


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Nel sito archeologico del Campo della Fiera, ad Orvieto, sono state ritrovate oltre 300 maioliche. Completamente integre, le maioliche sono state “pescate” da un pozzo profondo dieci metri.

Il pozzo fungeva da riserva idrica del convento medievale di San Pietro in vetere, che continuò ad essere utilizzato anche dopo che il convento medievale di San Pietro fu abbandonato dai suoi monaci.  

Si tratta di un ritrovamento eccezionale, afferma Simonetta Stopponi, professoressa che da più di 20 anni è a capo della campagna di scavo dell’associazione Campo della Fiera su concessione ministeriale, con la collaborazione dell’Università di Foggia e con il supporto finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto.

Le maioliche erano utilizzate tra il XIII e il XVI secolo, e sono perfettamente conservate. “L’eccezionalità del rinvenimento consiste non solo nello straordinario stato di conservazione dei reperti, già in fase di restauro, che serbano ancora le decorazioni e i colori intensi degli smalti, ma anche nel fatto che si tratterebbe di uno dei pochi contesti ceramici di età medievale e moderna rinvenuti in un complesso extraurbano del territorio orvietano, indagati secondo le moderne tecniche dell’archeologia stratigrafica”, approfondisce la professoressa Stopponi.

Tra i numerosi ritrovamenti ci sono anche oggetti in metallo, roncole, accette, falcetti e rasoi per la concia delle pelli che permettono di ricostruire la storia della vita di tutti i giorni delle persone che abitavano quell’area. Oggetto di spicco è però una fiaschetta di un pellegrino risalente alla metà del Duecento. Tante sono anche le maioliche di età rinascimentale, una volta utilizzate nelle principali botteghe umbre e alto laziali, e vendute dai mercanti alle fiere stagionali del XV e XVI secolo, che si svolgevano intorno al convento di San Pietro.

I recipienti, adesso affidati alle analisi del prof. Danilo Leone e di Vincenzo Valenzano dell’Università di Foggia, consentono di arricchire la storia delle produzioni ceramiche di un’area territoriale ampia e di un arco temporale che va dal Medioevo all’età moderna.

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