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A Montepulciano la 42° edizione di Cantiere dell'Arte

Il borgo senese ospiterà per due settimane 320 artisti provenienti da tutto il mondo

A Montepulciano la 42° edizione di Cantiere dell'Arte
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20 Maggio 2022 - 19.57


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Le strade di Montepulciano torneranno a essere un grande palcoscenico solcato da 320 artisti provenienti da tutto il monto. Si terrà infatti dal 16 al 31 luglio la 47° edizione dei “Cantieri dell’Arte”, il laboratorio musicale trasversale e democratico concepito da Hans Werner Henze, compositore tedesco che negli anni Settanta si innamorò del borgo senese, noto allora solo per l’agroalimentare, portandolo alla riballata internazionale. Il dialogo tra artisti e popolazione, in un’ottica di dialogo e sviluppo collaborativo tra artisti e popolazione, è infatti il suo più grande lascito. Basti pensare che nel comune toscano, su un totale di 14mila abitanti, siano circa mille tra bambini e ragazzi iscritti all’istituto musicale della città o coinvolti in attività scolastiche.

Si tratta di un progetto, da sempre trampolino per artisti emergenti e luogo di spettacoli, che non si è mai fermato, neppure durante la pandemia e che anzi in tale periodo ha fatto registrare un aumento del 10% di presenze. L’evento, concepito come una festa di tutti che coinvolge dai cittadini, agli artisti fino agli spettatori, tornerà ad animare Montepulciano e gli altri borghi che vi gravitano attorno, toccando comuni come Chianciano Terme, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita, Trequanda.  Le direttive sono quelle di sempre: nessun compenso agli artisti, aumentati per adesioni rispetto all’ultima edizione, ma solo vitto e alloggio.

Il calendario conta 36 appuntamenti, tra cui due orchestre giovanili – quella poliziana, nata proprio dall’esperienza del Cantiere, e l’Orchestra Giovanile del Conservatorio della Svizzera Italiana – e due orchestre di esperienza – l’Orchestra della Toscana e i Dresdner Sinfoniker. I nomi che si susseguiranno nel corso delle due settimane spazieranno da Mari Kodama, popolare pianista nippo-statunitense protagonista del concerto di chiusura su repertorio di Silvia Colasanti, fino a rimandi a Schumann e Prokofiev. Da sottolineare la presenza di Vincent Boussard, regista francese che per la giornata inaugurale allestirà il raro atto unico “Rita” di Gaetano Donizzetti in una trascrizione cameristica operata da Paolo Cognetti e con la voce del soprano Patrizia Ciofi. Toccherà poi all’ucraino Alexandre Ryabko, primo ballerino di Amburgo, ai direttori d’orchestra Yuman Ruiz e Marc Niemann e all’ensemble milanese Sentieri Selvaggi, guidata da Carlo Boccardo che sarà impegnato anche come pianista affianco a Andrea Rebaudengo in un omaggio al Battito più sperimentale.

Particolare attenzione sarà inoltre dedicata a Pasolini in occasione del centenario della sua nascita. Per l’occasione sarà presentata infatti l’inedita drammaturgia di Roberto Paci Dalò e Benedetta Bronzini, che arricchirà le 15 premiere e commissioni del Cantiere, quest’anno sotto la direzione artistica di Mauro Montalbetti. “Più che un tema – sono le sue parole – mi piace puntare su argomenti e collegare i fili del programma. Quest’anno abbiamo scelto la memoria e il ricordo pensando a Henze, morto dieci anni fa, e a Pasolini”.

”Il Cantiere – afferma Sonia Mazzini, presidente della Fondazione promotrice dell’evento – è la manifestazione della nostra identità e delle nostre tradizioni. Produciamo non solo vino ma eventi culturali di alto livello e siamo un traino per gli altri comuni del Val di Chiana”.

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