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Elisabetta Sirani: a Modena l'esposizione della pittrice che fondò la prima accademia d'arte per donne

Dal 17 settembre al 14 novembre una rassegna in occasione del Festivalfilosofia, con opere dell'artista e del padre Giovanni Andrea Sirani da collezioni private

Elisabetta Sirani: a Modena l'esposizione della pittrice che fondò la prima accademia d'arte per donne
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14 Settembre 2021 - 15.02


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Dal 17 settembre al 14 novembre ”La Galleria. Collezione e Archivio storico’’ di Bper Banca presenta la mostra di Elisabetta Sirani, intitolata ”Elisabetta Sirani. Donna virtuosa, pittrice eroina’’. L’artista nacque nel 1638 e morì, sempre a Bologna, nel 1665.

La mostra, inaugurata in occasione della XXI edizione di Festivalfilosofia, è organizzata negli spazi espositivi in via Scudari e presenta quattro opere appartenenti alla collezione di Bper Banca e cinque dipinti della raccolta privata emiliana. L’esposizione inizia con ”L’Amore dormiente’’ di Guido Reni, ”La Terra dona a Nettuno i bulbi di tulipani’’ di Giovanni Andrea Sirani, padre e mentore della pittrice e si conclude con la ”Sibilla’’ di Ginevra Cantofoli, allieva della Sirani. 

Delle opere di Elisabetta Sirani, fondatrice della prima accademia d’arte per le donne, sono invece esibite ”Madonna che allatta il Bambino’’, ”San Giovannino nel deserto’’, ”Amor vincit omnia’’, ”Sacra Famiglia con Santa Teresa’’, ”Venere e Cupido’’ e infine ”Circe’’.  

“La sua vicenda di artista donna è particolare e parte dalle lunghe pagine di elogi del biografo e mentore Carlo Cesare Malvasia, per poi snodarsi tra realtà e leggenda nel mito della ‘vergine pittrice’ nel brevissimo arco di tempo che le fu concesso di vivere. Elogi per il suo pennello virtuoso, per la sua maestria e per la sua rapidità (in soli dieci anni licenzia circa 200 dipinti); elogi per la sua cultura e per il via vai di clienti persi in sua adorazione nel vederla all’opera; elogi anche per le doti di donna devota e di onesti costumi che svolge i ‘femminei’ servizi nella casa di via Urbana a Bologna. La morte precoce, misteriosa e improvvisa, la porta via a soli 27 anni”, ha commentato la curatrice della mostra Lucia Peruzzi. 

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