Palazzo Strozzi "ferito": l'installazione di JR che riflette sul Covid | Culture
Top

Palazzo Strozzi "ferito": l'installazione di JR che riflette sul Covid

A Firenze l'opera è un gioco illusionistico in cui sembra essere all'interno della struttura, in opposizione alla chiusura dei luoghi di cultura in tempi di pandemia

Palazzo Strozzi "ferito": l'installazione di JR che riflette sul Covid
Preroll

redazione Modifica articolo

20 Marzo 2021 - 14.38


ATF

Ieri mattina sulla facciata di Palazzo Strozzi a Firenze è stata inaugurata un’imponente installazione dell’artista contemporaneo JR, intitolata “La Ferita”, alta 28 metri e larga 33, che riproduce uno squarcio realizzato con un collage fotografico in bianco e nero, un gioco illusionistico in cui sembra di poter guardare all’interno del palazzo, vedendo diversi ambienti: il colonnato del cortile, un’immaginaria sala espositiva con i quadri della “Primavera” e della “Nascita di Venere” del Botticelli (entrambi conservati nella Galleria degli Uffizi, sempre a Firenze) e una biblioteca. 
L’artista ha proposto così una riflessione sull’accessibilità ai luoghi della cultura nell’epoca del Covid, “Palazzo Strozzi diviene così il palcoscenico spettacolare per una ferita, simbolica ma dolorosa, che accumuna tutte le istituzioni culturali italiane e non solo: musei, biblioteche, cinema e teatri, costretti a limitare o a non poter far accedere il pubblico ai propri spazi”, sono le parole della Fondazione Palazzo Strozzi. 
“Dicono che i musei sono chiusi. Ma sta a noi aprirli. Qui a Firenze, la città di Botticelli, Donatello, Machiavelli e Dante, abbiamo aperto Palazzo Strozzi per voi. In questi ultimi mesi siamo stati privati della possibilità di stare insieme, ma abbiamo ancora la libertà di sognare, creare immaginare il futuro. Forse non è molto, ma ce l’abbiamo!”, le parole di JR sul suo profilo Instagram.
L’iniziativa è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Andy Bianchedi in memoria di Hillary Merkus Recordati.
All’inaugurazione dell’opera, JR -che era ovviamente presente- ha detto: “E’ un piacere essere qui questa opera risveglia tante cose in tutti noi e quello che mi interessa è che ognuno la interpreterà in base alla sua storia, ognuno avrà una lettura differente. Un’opera del genere resta per pochi mesi, ma la sua immagine resterà nella testa delle persone anche in futuro e penso che anche quando non ci sarà più le persone che l’hanno vista andranno a vedere cosa c’è dietro a quel muro”. 
Secondo quanto riportato dall’ Anas, queste sono state le parole del direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, Arturo Galansino: “Nell’attuale difficoltà di offrire occasioni di fruizione dell’arte in spazi tradizionali, la scelta di creare un’opera visibile a chiunque sulla facciata di Palazzo Strozzi diviene un invito a ritrovare un rapporto diretto con l’arte e una sollecitazione per nuove forme di condivisione e partecipazione”.

Native

Articoli correlati