Agli Uffizi il presepe pop di Lodola con Dalla (Giuseppe) e Gigliola Cinquetti (Maria) | Culture
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Agli Uffizi il presepe pop di Lodola con Dalla (Giuseppe) e Gigliola Cinquetti (Maria)

L’opera illumina la Galleria. Nei panni dei pastori Freddie Mercury, Louis Armstrong, Pavarotti, Mina e poi…

Agli Uffizi il presepe pop di Lodola con Dalla (Giuseppe) e Gigliola Cinquetti (Maria)
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19 Dicembre 2020 - 18.45


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Di L.S.

San Giuseppe è rappresentato da Lucio Dalla, la Madonna è Gigliola Cinquetti. Una stella a simboleggiare Gesù bambino. L’angelo dell’annunciazione invece è David Bowie. Nei panni “luminosi” dei pastori, Freddie Mercury, Louis Armstrong e poi i grandi performers italiani come Luciano Pavarotti, Rino Gaetano, Renzo Arbore, Mina, Rita Pavone e Caterina Caselli. È il grande, radioso e quasi vivo presepe artistico di figure retroilluminate, realizzato da Marco Lodola, dal titolo “Natività. Presepe luminoso”. Un tributo alla musica leggera, pop e in particolare ai più grandi artisti italiani e non, tutti passati dal palco del Festival di Sanremo. Lo scenario variopinto, acceso il 17 dicembre – alla presenza dell’artista, del direttore del museo, Eike Schmidt, del sindaco di Firenze Dario Nardella e del critico Vittorio Sgarbi –, fra le sale ed i corridoi del primo e secondo piano del museo, chiuso per il coronavirus, sarà visibile per tutte le festività, dai lungarni, dal Ponte Vecchio e dal cortile. Al secondo piano della Galleria, appare dal finestrone gotico, anche una grande stella cometa “conosciuta come ‘stella delle genti’, spiega l’artista, “pensata appunto come un mare di facce in cui ognuno può immaginare la propria”.

Un’installazione scenografica – inizialmente concepita da Lodola per la sede romana della Rai, in viale Mazzini, ma poi voluta dagli Uffizi – le cui forme esprimono una luce propria, apparentemente in forte contrasto con la realtà grigia del vortice di una pandemia. L’artista, celebre per le sue opere luminose, racconta infatti di averla realizzata partendo proprio da una riflessione sulla “condizione di sofferenza che viviamo oggi”. Spiega Lodola: “questa è stata l’ispirazione da cui sono partito per rappresentare una rinascita luminosa, un senso di speranza, la fiducia in un cambiamento. Come le figurine del presepe, noi siamo la manovalanza di un tempo sospeso, orchestrali senza pubblico, teatro senza copione, ribalta in attesa della sua star. Il collegamento con il Festival di Sanremo ha aggiunto un sapore pop, con i personaggi familiari che sono passati negli anni su quel palcoscenico.”

Il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, afferma “con questo presepe pop e coloratissimo, gli Uffizi chiusi per la pandemia salutano dalle finestre i passanti. Ma soprattutto strizzano l’occhio ai presepi nei dipinti del Rinascimento, gremiti di celebrità del tempo, ai personaggi veri ritratti nelle figure sacre di tanti quadri famosi, quadri che saranno ad aspettare i visitatori quando riapriremo. Per questo l’installazione di Marco Lodola vale anche come un messaggio di speranza, durante la chiusura dei musei e di tante istituzioni culturali”.

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