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Maurisa Laurito denuncia le “Terre dei fuochi” con le foto

L’attrice, conduttrice e showgirl espone a Napoli scatti e installazioni su rifiuti e inquinamento nelle regioni italiane

Maurisa Laurito denuncia le “Terre dei fuochi” con le foto
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15 Maggio 2019 - 21.26


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I più quando hanno qualche annetto e sentono il nome di Maurisa Laurito pensano, invariabilmente, alla sua presenza al geniale programma di Renzo Arbore Quelli della notte alla metà degli anni ’80, alle sue partecipazioni a film e show televisivi, alla conduzione di serate sul piccolo schermo. L’attrice, showgirl e conduttrice napoletana si cimenta anche con le arti visive e la fotografia e, dal 16 maggio alle 18 al 30 giugno in occasione del “Maggio dei monumenti”, nel complesso monumentale di San Domenico Maggiore del capoluogo campano propone la sua mostra-denuncia “TransavantGarbage. Terre dei Fuochi e di Nessuno”. Dove “Transavant” sembra ricordare il movimento pittorico tra fine anni ’70 e inizio anni ’80 ideato e formato dal critico d’arte Achille Bonito Oliva, la Transavanguardia, ma è tutt’altro perché l’autrice combina il termine con “garbage”, spazzatura, perché con questa rassegna “denuncia l’insulto ambientale che lede il diritto dei cittadini alla salute e alla vita. Su 20 regioni, 19 sono coinvolte e sconvolte da rifiuti altamente pericolosi di ogni tipo, nucleari, industriali, chimici, si salva solo la Valle d’Aosta”, informa la nota stampa. Tanto per saperlo: per Maurisa Laurito non è un debutto, ha già esposto e “TransavantGarbage” si è tenuta alla Villa Reale di Monza nell’ottobre 2017 e nel dicembre 2018 alla Galleria Narciso di Torino.

“Il mio intento principale, la cosa che mi spinge più di tutto a fare questa mostra è quella di smuovere delle coscienze – dichiara l’artista nel comunicato – Ho fatto un viaggio in queste terre degli orrori … Un lungo viaggio attraverso un’Italia devastata”. E in mezzo a scenari di rifiuti apocalittici ha inquadrato personaggi suoi amici come Piera Degli Esposti, Rosalinda Celentano, Renzo Arbore, Dacia Maraini. Per una ragione: “Credo che oggi l’essere famosi implichi responsabilità ben precise e, in questo caso, ho chiesto a tanti amici di usare la propria immagine – dichiara Marisa Laurito – che hanno concesso generosamente per denunciare quanto sta accadendo sotto i nostri piedi e sulle nostre teste, per tentare di fare in modo che, con l’aiuto di tutti e il contributo di ciascuno di noi, si possano smuovere le coscienze di chi ci governa ed anche della gente, che deve far sentire sempre più forte la propria voce e ribellarsi a una gestione suicida del nostro ambiente”.

In mostra l’autrice propone 20 foto e tre installazioni dalle tante “Terre dei Fuochi italiane”. Che, avverte sempre la nota stampa, anche in regioni in cui non lo immagineremmo come “il Trentino”, oltre alla “Lucania, Brescia sotto assedio dei costanti fumi prodotti dall’inceneritore e già ammorbata dai residui di lavorazioni industriali, Rosignano in Toscana” dove la spiaggia è “così bianca e fine da ricordare i Caraibi e, invece, è solo il prodotto artificiale degli scarti di lavorazione della imponente fabbrica chimica Solvay”. E con questi scatti Laurito vuole però attestare che lei come tanti altri non accetta lo scempio dell’inquinamento e non si arrende.

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