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Russia, i 20 anni che sconvolsero il mondo, l'arte, la musica...

A Gorizia una rassegna vuole documentare "l'esplosione culturale" dal 1898 al 1922, quando nacque l'Unione sovietica. Tra gli artisti Kandinskij, Tatlin, la Gončarova e la Stepanova

Russia, i 20 anni che sconvolsero il mondo, l'arte, la musica...
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22 Dicembre 2017 - 17.49


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Per il centenario della Rivoluzione d’Ottobre che ha segnato la storia mondiale del XX secolo e non solo della Russia una mostra a Palazzo Attems Petzenstein a Gorizia vuole documentare come l’utopia e il sogno investissero ogni campo del sapere e delle idee. Con il titolo “La rivoluzione russa. Da Djagilev all’Astrattismo (1898-1922)” , fino al 25 marzo la mostra vuole attestare come “per quanto riguarda la cultura e le arti” ci sia stata “una più ampia Rivoluzione Russa che ha stabilmente mutato i canoni espressivi del teatro (Cečhov, Mejerchol’d, Stanislavskij), della musica (Musorskij, Skrjabin, Stravinskij…), del balletto (Djagilev), della fotografia (Rodčenko)”, per non tacere delle arti figurative “dove basterà ricordare nomi come Kandinskij, Malevič, Končalovskij, Larionov, Tatlin, Gončarova, Stepanova”.

Firmano il progetto Silvia Burini e Giuseppe Barbieri, che dirigono il Centro studi sulle Arti della Russia (Csar) dell’Università Ca’ Foscari a Venezia, affiancati da Faina Balachovskaja, della Galleria Tret’jakov di Mosca. L’Erpac – l’Ente regionale patrimonio culturale della Regione Friuli Venezia Giulia ha accolto il progetto per la sua sede museale di Gorizia.

I margini cronologici del percorso espositivo vanno dal 1898, l’anno di fondazione del gruppo Mir iskusstva (Il mondo dell’arte) e della rivista fondata e diretta da Djagilev, fino al 1922, la data di costituzione dell’Unione Sovietica.

A partire da scrittori e poeti come Blok, la Achmatova, Mandel’stam, Pasternak, Majakovskij, «fu una rivoluzione complessiva, che si è estesa alla pittura e poi alla grafica, alle scenografie, alla musica, per registrare infine le origini dell’esperienza del cinema, che qualche anno dopo si sarebbe concretata nel magistero di Ėjzenštejn e Vertov», dicono i curatori.

Sede: Palazzo Attems Petzenstein, Piazza Edmondo De Amicis 2. Info: 348 13047 26
Orario: 10-18. Chiuso il lunedì. Per info clicca qui.

 

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